Arenile di Bagnoli balneabile si, arenile balneabile no?

BagnoliArenile di Bagnoli balneabile si, arenile balneabile no : continua la farsa tra amministrazione comunale ed enti preposti. E’ legittimo parlare di farsa visto che poi soprattutto in determinati punti del litorale interdetto la gente continua tranquilla fare i bagni senza che nessun autorità competente intervenga.

Ecco che legittimo sorge il dubbio da parte dei residenti che non trovano ragione logica in un provvedimento restrittivo ufficiale che da un lato porrebbe in essere le disposizioni delle autorità competenti e dall’altro creerebbe discriminazioni incomprensibili tra stabilimenti balneari situati a pochi metri di distanza l’uno dall’altro.

Guarda caso, per chi ancora crede nelle casualità, in prossimità delle elezioni amministrative locali : giustamente mentre a Napoli la camorra colpisce mortalmente a qualsiasi ora del giorno e ovunque qualcuno ancora crede di arginare lo strapotere criminale del malaffare con proclami elettorali che lasciano il tempo che trovano. Una cosa è chiara : sul territorio partenopeo sono saltati i vecchi equilibri di camorra legati allo strapotere delle famiglie criminali storiche.

Non è un caso che ormai i cosiddetti “muccusielli” colpiscano senza esitazione vertici del “ sistema” preesistente forti di un potere militare ed economico senza precedenti. Ornamentali e simboliche le unità dell’esercito che non impediscono al malaffare di esercitare la propria leadership violenta all’interno di una comunità ridotta, di fatto, a rimirare passivamente i morti ammazzati di camorra nella speranza di non trovarsi mai al posto sbagliato nel moneto sbagliato.

Non basta protrarre l’apertura degli istituti scolastici statali all’intera estate per favorire concretamente la sana aggregazione, l’adeguata istruzione e soprattutto l’occupazione nei fortini della camorra, dove gli onesti contribuenti faticano ormai a separare il lecito dall’illecito assuefatti ad un’atavica collusione tra pubblico e malaffare che sembra ad oggi inestirpabile. Questa è l’amara verità che attanaglia i partenopei, questo il nemico subdolo da sconfiggere in nome della legalità e dell’assoluta sovranità della Repubblica. Se solo però le stesse istituzioni credessero ancora nel proprio ruolo in nome di un riscatto che deve vedere come assoluto protagonista lo Stato e non bieche figure prestate all’apparente lotta al costume mafioso da una mala politica compiacente.

Alfonso Maria Liguori.

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.