I carabinieri del nucleo investigativo di Napoli hanno catturato a Qualiano il boss latitante Umberto Accurso, 23enne, ritenuto elemento di spicco della “Vanella grassi”, ricercato da 2 anni e inserito nell’elenco dei 100 latitanti più pericolosi d’italia, perché inseguito da 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere.
Si nascondeva in un anonimo appartamento al secondo piano della cittadina nell’hinterland a nord di Napoli. La casa, accessoriata e dotata di vari comfort, persino un gigantesco televisore a schermo piatto da 55’’, era protetta da una porta blindata, che i carabinieri hanno dovuto abbattere.
Capito che non aveva scampo, il 23enne si era chiuso in una delle camere, ove i militari lo hanno tratto in arresto. Quindi, non ha tentato la fuga, non era armato, non aveva documenti falsi né grosse somme di denaro.
Si è lasciato tranquillamente ammanettare. Nell’appartamento sono stati trovati anche giocattoli, tra i quali una pistola (con il tappo rosso).
Quella di oggi è una “bellissima giornata” perché “la giustizia ha vinto ancora” e perché Umberto Accurso è “ritenuto il responsabile della sparatoria contro la caserma dei Carabinieri di Secondigliano”.
Lo dice il ministro dell’Interno Angelino Alfano commentando l’arresto da parte dei carabinieri del presunto appartenente al clan Vanella Grassi.
Il nome di Umberto Accurso – il latitante 24enne arrestato oggi a Qualiano – fu fatto nelle scorse settimane subito dopo la sparatoria contro la caserma dei carabinieri di Secondigliano quando gli investigatori avviarono le indagini per identificare chi avrebbe potuto ordinare il raid compiuto con l’esplosione di alcuni colpi d’arma da fuoco. A carico di Accurso, nonostante la sua giovane età, c’erano quattro ordinanze di custodia cautelare. I