Poco importa se poi i criminali in cambio vogliono per poche centinaia di euro la vita delle persone, se per prestiti di poco conto raggiungono in un mese tassi di interesse spaventosi e soprattutto se la tua libertà di pensiero muoia ancora prima di essere concepita per mano della più vergognosa dittatura esistente. In questo caos, per uno sgarro si muore; si muore per una frase di troppo su Facebook e si viene perseguitati, per una lesa maestà si è costretti a lasciare per sempre Napoli. Senza adeguata scolarizzazione, occupazione e sana aggregazione la camorra dominerà sempre la miseria e la disperazione delle fasce più deboli della comunità conquistando nel contempo anche i giovani della Napoli “bene” abbagliati dal miraggio di interpretare nella vita reale il ruolo di qualche pezzo da novanta delle fiction sul malaffare, oggi tanto popolari. “Vieniti a prendere il perdono, l’uomo che può fare a meno di tutto non teme nulla”: frasi tratte da copioni di film, Gomorra in testa a tutti, entrate nel linguaggio ordinario di studenti, diffusissime nelle location più gettonate dai giovani, tra i membri di associazioni filantropiche, ovunque, insomma. Questo dato la dice lunga sul costume e sulle cattive abitudini di intere generazioni demotivate nei confronti del lecito e sfiduciate dai disastri quotidiani in merito all’efficienza della macchina pubblica. Della serie: se oggi ad un ragazzo di Napoli chiedi chi sia Conte della fiction Gomorra risponde all’istante ma se lo si intervista sul nome dell’attuale Presidente della Repubblica, beh, potrebbe vere più di qualche esitazione.
Alfonso Maria Liguori