Il Comune condannato a pagare un risarcimento danni alla società Nutis. “Di chi sono le responsabilità?”

Con sentenza n° 2382/2016 REG.PROV.COLL., depositata in Segreteria lo scorso 11 maggio 2016, il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania (sezione VII) ha condannato il Comune di Santa Maria la Carità al risarcimento del danno subito dalla società ricorrente NUTIS per inosservanza dolosa o colposa del termine di conclusione del procedimento amministrativo volto al rilascio dell’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) ex lege n. 35/2012 e DPR n. 59/2013, autorizzazione richiesta dalla ditta con istanza del 13.5.2014 e rilasciata soltanto in data 7.5.2015.

Il danno che il Comune di Santa Maria la Carità dovrà riconoscere in favore della società ricorrente è pari a 53.409,41 €, oltre interessi legali dalla domanda sino all’effettivo soddisfo. L’Amministrazione Comunale, che in maniera assurda ed inspiegabile non si era nemmeno costituita in giudizio, è stata condannata anche al pagamento delle spese di lite, liquidate in complessivi euro 2.000,00, oltre IVA, CPA e rimborso come per legge.

“L’Amministrazione D’Amora, anziché dare segni di decisa discontinuità rispetto alla precedente Amministrazione, continua nella insensibilità verso i temi del contenzioso e dei debiti fuori bilancio, che sono stato oggetto di attenzione e di prescrizioni da parte della Prefettura di Napoli a conclusione del lavoro della Commissione di Accesso nel 2010 svolta durante l’Amministrazione di Franco Cascone, attuale vicesindaco”.

E quello che afferma Paolo Fortunato, già sindaco del Comune sammaritano negli anni dal 1995 al 1997, che così continua nella sua dichiarazione:paolo-fortunato

“Mi stupisce e non mi spiego per quale motivo il sindaco Giosuè D’Amora, che di professione è avvocato, non abbia provveduto a costituire in giudizio il Comune di Santa Maria la Carità, benché ritualmente citato, sul ricorso numero di registro generale 4285 del 2015 presentato della società Nutis, titolare di un’attività di lavorazione e commercializzazione di prodotti dolciari, del caffè e dei relativi surrogati, svolta nell’insediamento produttivo sito in Comune di Santa Maria la Carità, in via Bardascini n. 18/B. La NUTIS ha chiesto al TAR la condanna dell’Amministrazione comunale al risarcimento dei danni subiti a causa del ritardo nel rilascio dell’Autorizzazione Unica Ambientale, ai sensi del D.P.R. n. 59 del 2013, necessaria per consentirle di provvedere autonomamente alla torrefazione del caffè, deducendo l’illegittimità del comportamento della P.A. per violazione di legge (art. 2 della legge n. 241 del 1990 in relazione agli artt. 4 e ss. del DPR n. 59 del 2013 e 272 del D.lgs. n. 152 del 2006; art. 97 Cost.) e per eccesso di potere sotto molteplici profili.

La società Nutis ha dedotto l’illegittimità del comportamento tenuto dal responsabile dello Sportello Unico delle Attività Produttive del Comune di Santa Maria la Carità che, nonostante il chiaro disposto dell’art. 4, comma 1, del D.P.R. n. 59 del 2013, anziché trasmettere immediatamente l’istanza di A.U.A. all’autorità competente, ha immotivatamente e colpevolmente provveduto a tale adempimento solo il 27.10.2014, vale a dire con 167 giorni di ritardo rispetto al 13.5.2014, data di presentazione della domanda. Ad avviso della società ricorrente, pertanto, il Comune si è reso responsabile dei danni subiti a causa del tardivo rilascio dell’A.U.A., intervenuto solo il 7.5.2015, mentre se la procedura avesse seguito i tempi prescritti dalla normativa di settore avrebbe dovuto concludersi al massimo entro 14.9.2014, consentendole di esercitare sin da tale data l’attività di torrefazione.

Il Tribunale, premettendo che l’art. 4, comma 1, del D.P.R. n. 59 del 2013 stabilisce che la domanda per il rilascio dell’Autorizzazione Unica Ambientale corredata dai documenti, dalle dichiarazioni e dalle altre attestazioni previste dalle vigenti normative di settore è presentata al SUAP “che la trasmette immediatamente, in modalità telematica all’autorità competente e ai soggetti di cui all’articolo 2, comma 1, lettera c), e ne verifica, in accordo con l’autorità competente, la correttezza formale”, ha condannato il Comune in quanto la A.U.A. è stata poi rilasciata in favore della società ricorrente, riconoscendo colpevole la lentezza con cui il procedimento è stato portato avanti”.

Paolo Fortunato conclude il suo intervento con una riflessione:

I cittadini di Santa Maria la Carità si aspettano che venga fatta piena chiarezza sulle responsabilità di questa vicenda. D’altra parte è quanto ha richiesto la nota di prescrizione della Prefettura di Napoli alla precedente Amministrazione di Franco Cascone relativamente all’iter di approvazione dei debiti fuori bilancio. Non credo che debbano restare a carico dei cittadini le somme che il Comune sarà costretto a pagare alla Nutis: prima perché i funzionari incaricati non hanno adempiuto con solerzia ai loro compiti, e poi perché l’Amministrazione Comunale non si è costituita nel giudizio instaurato dalla Nutis davanti al TAR, al fine di far valere le eventuali motivazioni per le quali gli uffici comunali avrebbero ottemperato in ritardo agli adempimenti di legge”.

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