Gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Arenella hanno denunciato in stato di libertà un’insegnante del Quartiere per i reati di calunnia, diffamazione e minaccia. Per il primo reato è stata altresì denunciata sua figlia.
Le due donne avevano comprato un gioiello presso un esercizio commerciale del posto in prossimità delle festività natalizie. Successivamente alle festività avevano deciso di restituirlo in quanto non di gradimento della figlia. Al diniego del gioielliere perché a suo dire, graffiato ed oramai usato, la donna, dopo aver causato scompiglio all’interno dell’esercizio, aveva minacciato l’imprenditore di rovinarlo.
Come promesso, la donna aveva quindi creato un post diffamatorio contro la gioielleria ed il suo gestore, indicandola con nome ed indirizzo e lo aveva poi diffuso su Facebook. Dopo migliaia e migliaia di condivisioni il post ha avuto l’effetto di ridurre drasticamente la clientela della gioielleria. Venuto a conoscenza del post, il gioielliere aveva ovviamente querelato la donna, che non contenta, aveva deciso di denunciare a sua volta l’uomo.
Poco dopo seguiva anche la denuncia della figlia. Entrambe accusavano l’uomo di averle aggredite e di aver scaraventato la madre contro un muro della gioielleria. La figlia indicava anche un testimone. Ma i poliziotti hanno scoperto che il testimone era falso. L’esame delle immagini riprese dalle telecamere interne della gioielleria e l’esame dei testimoni ha smontato il teorema accusatorio delle due donne che alla fine, messe alle strette, hanno confessato tutto.