Bagarre in consiglio comunale sull’argomento tasse. Secondo le opposizioni negli ultimi tre anni l’amministrazione Palummo ha incrementato le entrate tributarie di circa 200mila euro
“Siamo passati dai 2 milioni e 285mila euro riscossi nel 2013 ai 2.431mila del 2015 – afferma Bartolomeo Chierchia, consigliere di minoranza del gruppo Eguaglianza e Libertà per Pimonte – Ciò significa che, negli ultimi due anni, i pimontesi hanno dovuto pagare complessivamente 200mila euro in più di tasse.
Quella di Palummo pertanto – continua – si conferma sempre più come l’ amministrazione delle tasse”. Scendendo nei particolari, Chierchia snocciola i dati relativi alle varie imposte. “Con l’Imu siamo passati da 605mila euro del 2013 a 771mila el 2015 – ribadisce – Stesso discorso per l’Irpef, con i 204mila incassati dal Comune adesso a fronte dei 175mila del 2013.
E così con la Tari, che dai 600mila del 2013 è aumentata fino a 631mila euro. Mi preme inoltre precisare che questi sono aumenti calcolati a ruolo e, quindi, non c’è nessun recupero di evasione fiscale coma ha certificato anche il revisore dei conti”.
Di diverso parere è invece il sindaco Michele Palummo, secondo il quale invece “nemmeno un euro è stato aumentato ai pimontesi. Se qualcuno ha pagato una cifra superiore agli altri anni, venga al Comune e sarà rimborsato”.
L’ultima seduta del consiglio ha intanto evidenziato la frattura tra l’ex vicesindaco Giuseppe Gargiulo e l’attuale maggioranza. “La verità è che questo è uno dei consigli comunali più scadenti della storia di Pimonte”.