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Pompei, il bilancio dei miracoli o un grande bluff?

padulosiIl bilancio dei miracoli… o soltanto un grande bluff? Il bilancio di previsione 2016-2018 approvato il 13 maggio dall’amministrazione comunale è stato presentato dal primo cittadino Nando Uliano come l’inizio “dei grandi e radicali interventi strutturali sulle strade cittadine”.

La tesi non ha però convinto la consigliera di minoranza Maria Padulosi (nella foto)che, al contrario, fornisce molti motivi per ritenere tutta l’operazione contabile come “l’ennesimo bluff del sindaco Uliano”. Secondo l’ amministrazione comunale si tratta di “un bilancio fatto di accantonamenti a fondi rischi, di svalutazione dei crediti pregressi, di continui tagli ai trasferimenti dello Stato, ma anche un bilancio di una nuova progettazione”. Strade, assunzioni e tagli alle tasse sono le voci principali del bilancio approvato dal Consiglio comunale.

L’amministrazione Uliano, per risolvere il problema delle strade dissestate, ha programmato due interventi: un nuovo contratto di manutenzione ordinaria e l’impegno di 2 milioni di euro per il rifacimento completo delle strade cittadine. Inoltre è stata annunciata l’assunzione dei vigili stagionali, grazie ai quali si prevede di intensificare il controllo del territorio. È stata decisa, infine, l’eliminazione della “Tasi” dalla prima abitazione: “Una scelta, quest’ultima – ha però precisato il sindaco Uliano – valutata dall’amministrazione in senso pienamente positivo, ma ciò ha determinato una perdita di entrate per il Comune di oltre 1 milione di euro che il Governo non ha compensato in alcun modo”.

Molto critica la consigliera di minoranza, Maria Padulosi, secondo cui “non stati rispettati i criteri imposti dallo Stato a garanzia delle casse comunali: veridicità, prudenza, congruità e attendibilità”. L’ex candidata a sindaco scava in profondità ed evidenzia una serie di criticità nel documento contabile approvato da Uliano & Co. “Sulla non veridicità – dice – basta solo osservare che la legge impone che vi sia un fondo di accantonamento a copertura dei debiti delle aziende speciali come la nostra Aspide, che gestisce la Casa di riposo.

Per l’anno 2016 il fondo doveva essere uguale al 50% del passivo dell’Aspide che emerge dal bilancio dell’anno 2015, ma la somma accantonata è stata conteggiata sui dati precedenti all’anno 2012, quando, cioè, il deficit era di dimensioni notevolmente più ridotte. Il conteggio esatto non avrebbe più assicurato un equilibrio nei conti del Comune (parità tra entrate e uscite) con tutte le conseguenze che ne derivano.

Per quanto riguarda l’ incongruità, si pensi che la legge contabile impone ai Comuni di costituire un fondo di accantonamento per il contenzioso. L’anno scorso questi debiti fuori bilancio sono ammontati a oltre 900.000 euro: ebbene, a fronte di un aumento del contenzioso e di condanne per il Comune, il fondo è stato costituito da una somma insignificante e incongrua. Sulla inattendibilità, basta confrontare il piano triennale delle opere pubbliche approvato a maggio con quello presentato appena qualche prima e vedere tutte le opere rinviate dal 2016 al 2017, oppure fatte scomparire del tutto.

Per non parlare delle modifiche aggiuntive, come quella della manutenzione ordinaria e straordinaria di strade e marciapiedi per un importo di 2 milioni. Premesso che la somma costituita da un mutuo richiesto alla Cassa depositi e prestiti, non è stata ancora concessa, come sarà mai possibile iniziare e portare a termine la faraonica opera annunciata, nel giro di qualche mese? Inoltre la somma di 600mila euro già pronta per essere spesa per le strade è stata destinata ad altro, optando successivamente per la richiesta del mutuo alla Cassa. Indubbio segnale – conclude Padulosi – di una difficoltà ad elaborare una programmazione credibile e dunque di una incapacità gestionale. Un bluff l’immagine del presente e del futuro della nostra città che ci rimandano gli annunci e i resoconti non veritieri.

Un pallone gonfiato che punto dallo spillo della realtà si sgonfia inesorabilmente”.

Filippo Raiola

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