Al Maschio Angioino lo spettacolo “Eleonora Pimentel Fonseca-con civica espansione di cuore”

foto eleonora pimentel fonsecaAl Maschio Angioino, per “Maggio dei Monumenti”: il 27 e 28 maggio ed il 3 e 4 giugno Stati Generali presenta “Eleonora Pimentel Fonseca- con civica espansione di cuore”, autore interprete e regista Riccardo De Luca, compagni di scena Gino Grassi, Annalisa Renzulli, Francesca Rondinella, Salvatore Veneruso, Maria Anna Barba, Dario Barbato e Lucrezia Delli Veneri. La Fonseca, nata a Roma da una famiglia di origine portoghese, si trasferisce a Napoli, dove è stata tra i protagonisti della scena politica partenopea  sul finire del XVIII secolo . E’ stata  amica della regina Maria Carolina , fino al momento di eventi favorevoli  alle  sue idee rivoluzionarie  o del suo feeling con la rivoluzione francese; lo spirito della nobildonna è infiammato dagli ideali della rivolta  transalpina  in quanto mostra di seguire il vento rivoluzionario, compromettendosi con la  polizia. Infatti, in una perquisizione della sua casa si trovano documenti pericolosi, per cui viene arrestata e rinchiusa nel rigido carcere della Vicaria. Torna in libertà nel 1799 con la Repubblica Napoletana, cui ella aderisce, anche perchè spinta dall’odio verso i giacobini,  responsabili della morte della sorella; fu il periodo in cui, dirige i primi due numeri del giornale “Il Monitore napoletano”.  Quando l’esercito del Cardinale Ruffo è alle porte di Napoli e si prevede la fine della Repubblica napoletana, la Fonseca si rifugia inutilmente in  S. Elmo, viene arrestata e condannata a morte;  sale al patibolo, insieme ad altri patrioti repubblicani, il 20 agosto del 1799. Lo spettacolo, in forza di cose, mette insieme le scene tragiche alle situazioni ridicole, immagine della Napoli selvaggia, crudele e brutale che alberga negli animi del popolo e dello stesso re Ferdinando, al quale è rimasto il nome di “re lazzarone”. Nel lavoro la prosa si alterna alla danza ed alla musica, che la presentazione definisce  anche provocatoria,  in quanto dona alla platea la “carica emotiva” degli eventi accaduti a Napoli nella rivoluzione del 1799.

 

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