E’caduto ieri sotto i colpi dei killer nel rione Traiano il 36enne Ivan Maietta. Pregiudicato e vicino al clan dei Sorianiello Maietta sarebbe stato raggiunto da due sicari a bordo di uno scooter che avrebbero aperto il fuoco con una pistola semiautomatica contro la vittima. A segno almeno quattro proiettili che hanno fatto accasciare Maietta al suolo in una pozza di sangue.
Un automobilista avrebbe allertato il 112 ed immediatamente si sarebbero allertati i soccorsi. Trasportato all’ospedale San Paolo in condizioni critiche Maietta è deceduto durante un delicato intervento chirurgico. Si scava ora nel passato e nelle frequentazione del giovane che avrebbe precedenti per furto, rapina e droga.
Resta incandescente l’atmosfera nell’area flegrea sul fronte della guerra tra clan per il controllo degli affari illeciti in città. Giovani ras starebbero tentando la scalata ai vertici del sistema malavitoso partenopeo : obbiettivo principale sterminare le vecchie famiglie di mala per imporre un passo nuovo alla criminalità organizzata locale. Killer adolescenti, insospettabili cittadini, anziani dall’apparenza innocua : tutti nel libro paga di una camorra composta oggi prevalentemente da baby boss (spesso cocainomani) spietati e pronti a tutto pur di imporsi sugli avversari .
Fanno gola gli appalti di Bagnoli Futura, il lavori di ampliamento dell’area portuale e gli interventi strutturali da realizzare a Napoli. Un ottimo mezzo per riciclare il denaro sporco e investire in attività pseudo lecite. Il fine è quello di accumulare più risorse e quindi avere tanto denaro da corrompere politici e imprenditori, da armare i clan sino all’inverosimile (si parlerebbe di arsenali composti da armi da guerra tra cui persino lanciarazzi) e sfidare apertamente lo Stato che ad oggi ha risposto con poca concretezza all’offensiva violenta del malaffare. Non basta militarizzare (inutilmente) la città o aumentare il numero di operatori dell’ordine sul territorio: per vincere la camorra è necessario creare occupazione, adeguata scolarizzazione e sana aggregazione sociale se non si vuol combattere una guerra persa in partenza.
E’ inutile filosofeggiare o cimentarsi in retoriche datate : in certe realtà il crimine regna incontrastato poggiando sulla miseria e sull’ignoranza della gente . Una vita per i camorristi vale poche centinaia di euro : anche se a pagare il prezzo più alto è un ragazzino abbagliato da un miraggio che ad oggi le istituzioni non sono ancora state in grado di far sparire.
Alfonso Maria Liguori