“Il commercio risente di una forte crisi, i commercianti sono ormai in ginocchio, andando in giro vedo nei loro occhi la disperazione e allo stesso tempo la rabbia verso chi ha provocato questa situazione. – ha continuato Esposito – Il quadro è preoccupante, la burocrazia e la scellerata gestione delle precedenti classi politiche hanno fatto terra bruciata, se a ciò si aggiunge l’immobilismo di chi governava Castellammare nell’ascoltare i problemi di queste persone si riesce anche a capire perché non si crede al cambiamento e si è sfiduciati nell’andare alle urne. Bisogna dare una svolta, ridurre le distanze tra i commercianti e la classe politica, solo comunicando con loro e capendo a pieno i loro problemi si può ripartire.
Questo settore è troppo importante per la città, il ripristino a pieno regime delle attività commerciali può essere da sostegno anche per altri settori. Coinvolgendo le associazioni di promozione culturale che possono essere da sostegno nella promozione dei luoghi, delle bellezze e del patrimonio storico della città si può riavviare il turismo giornaliero facendo rifiorire il sistema economico stabiese.
Queste realtà associative, di cui faccio parte da anni, sono state capaci di portare a Castellammare eventi e spettacoli musicali, il Villaggio Ferrari, la Festa della Birra. Sono partito da solo, adesso c’è intorno a me una rete di amici che ha creduto nel progetto. Abbiamo avuto coraggio, ora abbiamo voglia di cambiare. – ha concluso Esposito – Dobbiamo riprenderci la nostra identità”.
