Secondo gli investigatori il raid andrebbe inquadrato come avvertimento ai danni di Pappalardo: a giudicare dal grosso calibro delle ogive rinvenute sul posto la spedizione punitiva sarebbe stata ordinata dalla camorra e potrebbe inquadrarsi nell’attuale guerra tra clan per il controllo degli affari illeciti sul territorio.
Il traffico di stupefacenti:questo il business più redditizio di una camorra ormai retta da giovani e agguerriti boss. Piazze di spaccio divise per tipologie di stupefacenti sono presenti un po’ ovunque tra Bagnoli, Cavalleggeri, Agnano, Soccavo, Pianura e Fuorigrotta.
Semplicissimo per i giovani acquirenti procurarsi la “roba”: acquirenti in molti casi invogliati da prezzi stracciati e offerte promozionali pubblicizzate dagli stessi spacciatori. Il sistema ambirebbe al controllo degli appalti per Bagnoli Futura (oltre 270 milioni di euro) per riciclare il denaro sporco e investire, con la complicità di imprenditori collusi, in attività pseudo legali.
Troppi gli interessi in ballo per sperare in una tregua nell’attuale lotta di camorra che da troppo tempo macchia di sangue le strade dei popolatissimi quartieri partenopei. Nuova camorra contro vecchie famiglie: un conflitto senza esclusione di colpi che vede impegnati sul campo ragazzini in forza ai gruppi di fuoco dei rispettivi sodalizi criminali, pensionati insospettabili usati come pusher o corrieri e persino diversamente abili.
Questo dato sarebbe emerso da alcune indiscrezioni negli ambienti investigativi: in pratica i camorristi usufruirebbero delle carrozzelle di alcuni portatori di handicap per trasportare stupefacenti. Un dato tanto vergognoso quanto indicativo della totale assenza di “regole d’onore” tra i nuovi ras.
Non è un caso che secondo le dichiarazioni dei pentiti nel mirino dei killer potrebbero presto finire donne e bambini di clan rivali. Un mare di guano macchia la credibilità e il prestigio della capitale del mediterraneo. La Napoli bene dei potenti se la ride osservando dall’alto della propria invulnerabilità le ambasce della gente comune.
Una sorta di fiction sullo stile “Gomorra”: solo che al posto degli attori ci sono killer veri e per le strade si muore spesso poco più che adolescenti sul serio .
Alfonso Maria Liguori