Terremoto giudiziario alla Regione: trema il sistema politico

palazzo-regione-campania-santa-luciaTrema il sistema politico – produttivo (per così dire) napoletano: secondo alcune indiscrezioni pentiti di camorra starebbero collaborando con i magistrati proprio in relazione ai rapporti tra politici corrotti e malavitosi. Nel mirino degli inquirenti in particolare appalti pubblici e collusioni eccellenti: l’inizio di quella che si prospetterebbe apocalisse del sistema camorristico – imprenditoriale a Napoli.

Troppo grossi gli interessi per Bagnoli Futura (si parla di oltre 270 milioni di euro) per non accendere i riflettori della magistratura sul rapporto ( orse sempre esistito) tra camorra, imprenditori collusi e politici corrotti. L’apparente calma che regnerebbe nel gotha della politica che conta sarebbe giustificato dalla volontà di muoversi in sordina di alcuni addetti ai lavori: un tentativo di salvare il salvabile prima che la nave affondi del tutto.

Dopo l’identificazione dei killer responsabili dei principali omicidi di mala registrati negli ultimi anni a Napoli e nell’hinterland vesuviano le cosiddette gole profonde della camorra sarebbero passate ai rapporti tra politica , impresa e sistema criminale : un’organizzazione apparentemente perfetta e talmente ramificata nella società da falciare inesorabilmente chiunque tenti di opporsi ad essa.

Abbiamo avvicinato , garantendo l’anonimato, alcuni collaboratori di politici regionali e non sono mancate le sorprese : “ L’aria si è fatta pesante: – hanno dichiarato gli intervistati – un clima di sfiducia e sospetto aleggia sinistro all’interno della Regione Campania e non solo. In molti tremano per le conseguenze di quello che potrebbe essere un vero e proprio terremoto giudiziario: tanti i nomi eccellenti preoccupati di aggiustare la propria situazione e coprire le proprie malefatte , troppo grossi gli interessi per pensare di mettere tutto a tacere rapidamente. Non è un caso che diversi collaboratori si stiano allontanando dai rispettivi politici per non essere coinvolti in uno scandalo che potrebbe esplodere all’improvviso con conseguenze inimmaginabili. Ormai anche quando parliamo a telefono delle questioni più banali facciamo ben attenzione a quello che diciamo e ai personaggi “citati” nelle conversazioni. Idem quando ci rechiamo al bar o parliamo tra di noi nei vari uffici”.

Parole forti che lasciano poco spazio all’immaginazione : il sistema vacilla dalle fondamenta. Uragano purificatore (atteso da sempre dagli onesti contribuenti) o debole brezza preelettorale? Ai posteri l’ardua sentenza.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.