Ancora una volta avevamo visto giusto: grazie alle rivelazioni del collaborato di giustizia Mario Lo Russo è partita un’ inchiesta sui lavori della metro collinare a Napoli con tanto di accertamento sulla collusione tra clan, politici, imprenditori e professionisti insospettabili. Regista del tavolo di concertazione camorristico il boss Luigi Cimmino che ha riunito a sé per la spartizione degli appalti oltre alla malavita collinare,gruppi camorristici di Miano e Secondigliano. Si concretizza così l’ipotesi avanzata dal nostro giornale in merito a clamorose rivelazioni di pentiti su collusioni eccellenti tra mala imprenditoria, camorra e politica corrotta.
In questo marasma professionisti della Napoli bene, parte integrante dell’alta borghesia che tremerebbe per il terremoto scatenato dalle gole profonde del sistema. Si sarebbe finalmente ad un passo dalla svolta tanto attesa dagli onesti contribuenti: potrebbero presto essere svelati i complessi meccanismi e le intese sotto banco tra poteri paralleli mai in antitesi tra di loro. Un fiume di denaro, di potere e di conoscenze di cui disporrebbe il sistema: a sedere al tavolo di chi comanda solo affiliati, compari e fiancheggiatori della malavita organizzata, per gli altri poche briciole da raccogliere ai piedi di un desco a cui siedono criminali senza scrupoli. Cancri della società civile individui abietti inquinano la comunità distruggendo i sogni e le speranze dei giovani, di chi ancora crede di potersi fare strada onestamente nella vita a mezzo di sacrifici negli studi o nel lavoro. A Napoli per poter fare devi appartenere, essere nelle grazie di questo o quel pezzo da novanta: in caso contrario si rischia di trascorrere l’intera esistenza alla ricerca di una giustizia che sembra snobbare la capitale del mezzogiorno. In questo clima si terranno a giorni le prossime amministrative locali: chiunque esca vincente dalla tornata elettorale si troverà a fare i conti con un contesto sociale esasperato, inoccupazione cronica, inadeguata scolarizzazione e allarme sicurezza sull’intero territorio.
Eppure a sentire i candidati a sindaco durante i rispettivi interventi pubblici sarebbe per arrivare il messia in grado di risolvere ogni disfunzione e risollevare le sorti di Napoli. Crediamo sinceramente che per ottenere tali risultati in tempi record si sarebbe dovuto candidare alla carica di sindaco San Gennaro, membro illustre di un partito supremo con sede veramente in alto.
Alfonso Maria Liguori
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