Pompei: Ametrano torna in maggioranza

luigi-amitrano-consigliere-comunale-500x280A volte ritornano. Anzi, a dire la verità, a Pompei sono ritornati quasi tutti. Alla faccia della “fine della campagna acquisti” annunciata in pompa magna dagli “irriducibili” dell’opposizione, divenuti – nel giro di meno di un anno – una vera minoranza nella minoranza.

Ovviamente stiamo parlando della politica pompeiana e, più nel concreto, del riavvicinamento del consigliere comunale Luigi Ametrano alla maggioranza che sostiene il sindaco Uliano, dopo la rottura che si era consumata a settembre 2015. Ametrano, però, è in buona compagnia, perché in maggioranza ha trovato ad accoglierlo una sua vecchia conoscenza: prima di lui, infatti, ad inizio aprile, era tornato sui propri passi anche il consigliere Stefano De Martino, addirittura portandosi dietro, in dote, anche un altro consigliere comunale, Giuseppe Del Regno, subentrato nell’assise cittadina dopo la staffetta con l’ex consigliera Andreina Esposito.

Insomma dei tre consiglieri che provarono il ribaltone a settembre passando all’opposizione – Ametrano, Cirillo e De Martino – in rigoroso ordine alfabetico, il solo Carmine Cirillo è rimasto sulle sue posizioni: mentre gli altri due compagni di ventura hanno fatto dietrofront, rivedendo la loro posizione in meno di nove mesi. A settembre 2015 fu Attilio Malafronte a salvare Uliano, “saltando” sul carro della maggioranza.

Ma il risultato è che oggi, dopo i ritorni di Ametrano e De Martino e dopo “l’acquisto” di Del Regno, Uliano può contare su una maggioranza di 11 consiglieri contro appena 5 all’opposizione. Un vero successo della regia politica – più o meno occulta – della cordata Uliano. Anche se la situazione all’interno della maggioranza non è così tranquilla come lascerebbe intendere la matematica.

È vero che Ametrano è stato “recuperato”, ma il suo ritorno è stato annunciato da un comunicato stampa con cui, nel giudicare negativo l’operato complessivo dell’amministrazione Uliano, il consigliere attacca apertamente alcune componenti della giunta comunale, vale a dire chi si occupa di Lavori ed Opere pubbliche e chi si occupa di turismo e mobilità urbana: «Le opere pubbliche da ultimarsi – ha detto Ametrano – totalmente ereditati dalla passata amministrazione, ancora non trovano una data certa per la loro inaugurazione.

Le opere pubbliche future sono ferme “al palo” e con esse la richiesta di finanziamenti comunitari indispensabili per la loro realizzazione.
La promozione turistica abbinata ad una valida politica di accoglienza, la viabilità urbana, la sicurezza e, la tanta auspicata legalità, nemmeno a parlarne».

Più che chiaro il riferimento al gruppo Alternativa Pompeiana-Progetto democratico che con l’assessore Santa Cascone guida il settore Opere Pubbliche e Lavori. Tant’è vero che il gruppo non ha fatto attendere la propria risposta: i tre consiglieri Sabini, De Gennaro e Calabrese hanno chiesto pubblicamente al sindaco Uliano di fare chiarezza intorno a questi “ritorni” e di non accettare in maggioranza chi fino a qualche mese fa tramava per mandare tutti a casa.

Il riferimento è ad Ametrano, ma anche a tutti i nuovi ingressi che – da Malafronte in avanti – sono avvenuti nella maggioranza Uliano. C’è da aspettarsi, tuttavia, che l’appello – l’ennesimo – di Alternativa Pompeiana-Progetto democratico cadrà anche stavolta nel vuoto, soprattutto adesso che i numeri mettono al riparo il primo cittadino e la sua squadra di “fedelissimi” da eventuali prese di posizione proprio di chi, come il tre consiglieri di Alternativa Pompeiana-Progetto democratico, ha spesso mostrato insofferenza per il poco spazio politico in questa maggioranza.

D’altra parte proprio il gruppo di Messigno in due anni ha visto diminuire sempre più il proprio peso specifico nella cordata politica di Uliano: da gruppo più numeroso in consiglio comunale (tre consiglieri comunali su 10), che avrebbe potuto e dovuto dettare tempi e modi dell’azione politico-amministrativa, oggi si ritrova ad essere non più determinante in termini numerici con scarsa possibilità di far valere le proprie posizioni rispetto al resto della maggioranza, fortemente coesa intorno alla figura di Uliano e dei suoi strateghi.
Filippo Raiola

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