Napoli “tiro a bersaglio”. Ancora colpi nella notte alla Sanità

colpi esplosioni sanità-camorraI quartieri di Napoli trasformati dai clan in poligoni di tiro a cielo aperto: l’altra notte nel rione Sanità in via Fontanelle due individui a bordo di una moto, con tanto di casco integrale a coprire le facce, hanno esploso 20 colpi di pistola calibro 9×21 contro il civico 148.

I clan mostrano i muscoli contro la famiglia Vastarella, residente nei luoghi attigui al raid e  recentemente colpita da due omicidi. E’ inaudito: ormai con efferata violenza si spara ovunque in città come se si  trattasse di uno sport comune. Poco importa se poi sulla traiettoria dei proiettili si venga a trovare un innocente (come accaduto alla 21enen del Rione Traiano) o se si terrorizzano onesti cittadini ormai rintanati in casa per paura di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato.

La camorra non fa sconti  a nessuno, oggi più di ieri che a comandare sono per lo più baby boss, spesso cocainomani e violenti, pronti a tutto pur di controllare gli affari illeciti in città. L’intero perimetro di Napoli è ormai  teatro di guerra tra bande criminali: si spara, si spaccia, si delinque sotto gli occhi delle unità ornamentali dell’esercito e delle sia pur valorose volanti delle forze dell’ordine che tentano come possono di arginare l’emergenza sicurezza sul territorio.

Lo Stato a questo punto deve muoversi e farlo in fretta: scolarizzazione adeguata, occupazione e aggregazione sociale subito o si assisterà ad una vergognosa resa senza condizioni delle istituzioni nei confronti della criminalità organizzata. Una brutta gatta da pelare per il prossimo sindaco: Lettieri o De Magistris  il futuro primo cittadino si troverà da subito a fare i conti con emergenze endemiche e quel che è peggio con la sfiducia di chi da troppo tempo è vittima dello strapotere della camorra.

Il sistema pesca bene tra i giovani sbandati e tra i figli di papà: gli uni senza scelta e determinati a uscire in qualsiasi modo dalla miseria, gli altri abbagliati dal miraggio di facili guadagni e dallo stile di vita faraonico adottato dai boss in stile Gomorra.

Purtroppo di certe fiction sfuggono sempre i reali messaggi sociali e il finale: morte violenta o detenzione, questo in realtà la camorra offre a chi vende al crimine la propria giovane esistenza per poche centinaia di euro e forse uno scooter.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.