Napoli e camorra, si continua a sparare

raffaele cepparuloLa risposta dei Vastarella all’agguato mortale subito alla sanità non si è fatta attendere: a cadere ieri sotto i colpi dei killer a Ponticelli il 25enne Raffaele Cepparulo (in foto), considerato boss dei “barbuti” e il 19enne Ciro Colonna che non avrebbe nulla a che fare con la malavita organizzata. Probabilmente la giovane vittima ha pagato per essersi trovata al posto sbagliato nel momento sbagliato: erano le 17,00 di ieri quando in un circoletto abusivo di via Cleopatra sono entrati due uomini a volto coperto. Uno dei sicari armato di revolver (probabilmente per non lasciare bossoli sul posto) ha esploso un solo colpo centrando alla testa e uccidendo all’istante Cepparulo: poi ha sparato due proiettili contro Colonna probabilmente per non lasciare in vita un testimone scomodo. Su questo particolare lavorerebbero in queste ore gli inquirenti: qualche dettaglio potrebbe infatti aver tradito i killer che, forse, nel timore di essere stati riconosciuti da Colonna avrebbero deciso di eliminare anche il giovane. Radio mala indicherebbe in Raffaele Cepparulo il sicario che due mesi addietro nel rione Sanità trucidò a colpi di pistola il 41enne Giuseppe Vastarella e il cognato di quest’ultimo Salvatore Vigna.

 

Camorra scatenata come non mai: alla guida del sistema giovani ras, spesso cocainomani e violenti, pronti a tutto pur di sterminare gli esponenti di spicco dei vecchi clan rivali. Le famiglie storiche della camorra non starebbero però a guardare: c’è chi sussurra di prossimi eccellenti pentimenti tra le fila della vecchia guardia per colpire i nemici in modo indiretto non essendo più in grado di fronteggiarli in campo aperto.

“Se la mattina uscendo di casa prima mi facevo la croce – ha commentato un cittadino  residente nel rione Sanità – ora me la faccio due volte: qua si esce per andare onestamente a lavorare e non si sa se si torna vivi a casa. Ormai questi criminali sparano ovunque e a qualsiasi ora del giorno incuranti persino delle forze dell’ordine. Lo Stato alla Sanità non c’è e per quanto mi riguarda non c’è mai stato. Ai miei figli dico di scappare da questa realtà di inoccupazione e camorra”.

Parole forti che dovrebbero scuotere le coscienze di governa a livello centrale e locale questi luoghi. Ma il  problema è della gente comune non dei potenti: quelli, intoccabili e arroccati in fortini dorati, guardano divertiti alle ambasce della gente comune come ad una fiction sullo stile Gomorra.

Della serie: se Dio esiste, un domani si avrà veramente tanto di cui dare conto.

 

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.