Lavoratori stagionali a Napoli: un esercito di valorosi a cui presto la politica potrebbe guardare con occhio benevolo. A Napoli e in Campania nei vari settori lavorativi è presente una consistente unità stagionale: operatori che sfiorano la tanto attesa sistemazione, spesso già sposati e con figli , confusi tra allarmismi e promesse spesso rivelatesi vane.
Il nuovo sindaco di Napoli potrebbe raccoglier il messaggio di concretizzazione lanciato da chi non vuole eternamente rimanere ai margini del sistema produttivo senza mai godere della stabilità propria di un’occupazione a tempo indeterminato. Per Lettieri o De Magistris potrebbe essere una carta vincente da giocare in un momento dove la forte recessione in atto a livello nazionale e l’inoccupazione conseguente favoriscono enormemente il crimine organizzato. Nella disperazione e nell’ignoranza è più facile per la camorra comprare e vendere giovani vite per poche centinaia di euro e forse uno scooter.
Lo stesso prefetto di Napoli Gerarda Pantalone , da sempre vicina alle tematiche sociali, si era pubblicamente espressa sull’opportunità di supportare l’opera delle forze dell’ordine creando lavoro e sana aggregazione sociale all’interno di comunità dove alto è il rischio di infiltrazione malavitosa. In tal senso i sindacati ricoprono un ruolo fondamentale : al di la delle polemiche scontate sulle modalità d’intervento delle forze sociali e sulla trasparenza dei rapporti tra società e dipendenti adottata dalle varie sigle è innegabile come il sindacato resti per sua stessa natura baluardo del lavoratore . In molti criticano ma poi non esitano a ricorrere alle forze sociali in caso di controversie serie con il datore di lavoro per salvare il “posto”.
Sarebbe auspicabile un’azione sinergica tra le forze in campo per creare occupazione qualitativa in una Napoli che anela al riscatto socio – economico da troppo tempo. Ovviamente parliamo della Napoli ordinaria , delle persone oneste che se non producono non mangiano : quella dei potenti non conosce ambasce di sorta ne ha bisogno di concorsi o colloqui lavorativi per sbarcare il lunario. Qualcuno poi, senza vergogna ne rispetto per chi realmente è in condizioni economiche proibitive, tenta di infiltrarsi tra gli aspiranti al lavoro nella presunzione di poter gabbare ancora una volta indisturbato i meno fortunati. A questi individui presenti in ogni epoca storica nella società solo il disprezzo di chi veramente non possiede e l’invito a compiere, una volta tanto nella vita, attento esame di coscienza.
Alfonso Maria Liguori