Ecco, ora ci trasferiamo al nostro Ospedale Maria SS. della neve e S. Anna, in quella contrada Lenze.
Decenni per costruirlo, e pochi anni per distruggerlo, al momento ha perso anche l’ostetricia, per mancanza di nascite, ma tranquilli, chi vorrà, potrà recarsi ad accedere alla cittadinanza stabiese, lì dove i politici fanno a gara per ingrandire il loro nosocomio.
Si, va bene così, ma il nostro paziente? E’ arrivato all’UTIC, ma l’hanno dovuto trasferire, le sue condizioni richiedevano un intervento immediato ad una coronaria e solo un ospedale in cui funzioni l’emodinamica si può fare: beh, speriamo ce la faccia.
Ma vien da chiedersi: non era pronto il reparto di emodinamica a Boscotrecase? Un milione di euro per 6 posti letto e tutto perfettamente funzionante dal luglio 2015, ma primeggia ancora un lussuoso catenaccio all’entrata di detto reparto. Cosa manca ancora?
Qualche politico potrebbe argomentare con mille parole, ma ormai il dubbio che serpeggia nei malpensanti è che anche questo reparto si dovrà trasferire nella città delle acque. Ma sono solo cattiverie, pettegolezzi di strada… o no?
Nel frattempo l’ambulanza, sta percorrendo la strada per arrivare al Cardarelli, a Nola non c’era posto e le due ore in cui bisogna per forza intervenire, stanno passando: “Maronna mia aiutalo tu”.
Ed ora? beh, si fa di necessità virtù. Rimane ancora chiuso il reparto anche dopo la visita improvvisata del Presidente della Regione, che purtroppo deve anche salvaguardare tanti interessi politici.
Ma ecco che giunge la notizia che l’ambulanza non è arrivata in tempo…le due ore sono passate e…il tempo non perdona. Domani si tesserano le laudationes funebres ed un manifesto annuncerà la morte di un uomo, ma vorrei dare un consiglio al medico refertante: non scrivere “…morto d’infarto”, ma morto di politica che pensa solo a se’ stessa.
Ernesto Limito