A meno di un mese dal grande concerto di David Gilmour del 7 e l’8 luglio all’Anfiteatro, Pompei apre le gallerie dell’arena gladiatoria per celebrare con una mostra fotografica a cura della Soprintendenza Pompei e di Adrian Maben, la storica band inglese e soprattutto il momento che li vide esibirsi nel 1971 in questo luogo per il memorabile concerto a porte chiuse, che diede vita al video “Pink Floyd-Live at Pompeii”
La mostra, un vero percorso visivo e di ascolto nella storia e nella musica dei Pink Floyd, sarà aperta in anteprima il 21 giugno in occasione della “Festa della musica” indetta dal Ministero per i beni e le attività culturali e i Turismo in tutti i siti statali e museali oltre che in piazze e parchi d’Italia. Sarà poi visitabile al pubblico dal 9 all’11 luglio e in maniera permanente dal 18 luglio per tutto il periodo estivo fino a settembre.
Alle ore 11,30 è previsto per la stampa l’incontro con il Soprintendente Massimo Osanna e il regista del video, nonché curatore della mostra, Adrian Maben.
I suggestivi passaggi sotterranei dell’Anfiteatro che consentivano l’accesso degli spettatori agli spalti, tornano dopo anni visitabili al pubblico e diventano con l’inaugurazione di “Pink Floyd. Live at Pompeii. The exhibition by Adrian Maben”, sede espositiva permanente per future mostre fotografiche.
Circa 80 metri di gallerie dell’ anfiteatro romano più antico e visitabile, mai prima rese fruibili ai visitatori e aperte solo nel 1971 per il concerto della band e nel 1984 per le esigenze di scena durante le riprese del film Gli Ultimi giorni di Pompei di Peter Hunt tratto dal romanzo storico del 1834 di Edward Bulwer-Lytton.
Due settori dedicati a Pompei e alla musica, quella del mitico 1971 (nel braccio sinistro) e alla Pompei dei tempi moderni ( a destra), alla sua lenta rinascita tra restauri, interventi di valorizzazione e eventi nel sito.
Più di 250 foto, tra scatti di scena ed immagini inedite raccontano quei quattro giorni di inizio ottobre dal 4 al 7 del 1971 che divennero leggenda. Scatti originali di Jaques Boumandill, il cameraman di allora; il video del film, con le di interviste che Maben, il regista realizzò negli studi londinesi di Abbey Road mentre David Gilmour, Nick Mason, Roger Waters e Richard Wright erano alle prese con le registrazioni dell’immortale album “The Dark Side of the Moon”, ma anche un video che raccoglie tagli di registrazione di chiacchiere in libertà della band, le cosiddette “Chit Chat with Oysters”.
E ancora, filmati di alcuni tra i tanti gruppi attuali ispirati alla mitico formazione. E ad immettere nell’atmosfera di quei giorni la musica immortale della band che accompagna i visitatori lungo i passaggi sotterranei di questa sede espositiva unica e suggestiva.