Ottaviano premia i promotori della Cultura vesuviana

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Sabato 18 giugno nella centralissima chiesa del SS Rosario è andata in scena la quarta edizione del Premio Città di Ottaviano. Il riconoscimento, ideato dal comitato civico “Agostino Cifariello”, con i patrocini morali ed economici di Comune ed Ente Parco Nazionale del Vesuvio, premia quelle personalità che durante l’anno si sono distinte per l’impegno di promozione culturale dei territori vesuviani in Italia e nel mondo.

A presentare la serata la giornalista Giovanna Salvati che ha ringraziato in primis il parroco Don Vittorio Garzone per avere ospitato l’iniziativa nella splendida chiesa che con i suoi antichi affreschi e illustri monumenti funerari è cornice perfetta per un evento promotore di storia.

Ad aprire la kermesse le musiche della banda di musicisti di Scampia diretti dal maestro Luigi Monterossi con capolavori della musica classica e brani tratti dalle colonne sonore di celebri film.

Le stesse esibizioni musicali hanno poi intervallato le premiazioni iniziate con quella allo scrittore Angelo Forgione premiato dalla vicesindaco Virginia Nappo, a nome del sindaco Capasso e dell’intera città. La motivazione riguarda la capacità dimostrata dallo scrittore nello svelare nei suoi testi con occhio critico la realtà partenopea troppo spesso imbrigliata in una ragnatela di bugie.
Forgione ha sottolineato quanto con i suoi due libri “Made in Naples” e “Dov’é la vittoria?” abbia puntato a far conoscere la supremazia e la peculiarità della cultura napoletana dal Seicento ad oggi riconoscendo quanto ancora ci sia da fare per portarla all’attenzione nazionale in un periodo come quello attuale in cui leggere è sempre più un’attività marginale.

L’autore ha riconosciuto l’importanza di eventi come questo tenuti in luoghi così carichi di storia come la chiesa del SS Rosario in cui sono custoditi i resti di Luigi De Medici figura importantissima nella creazione del Regno delle  Due Sicilie che tanto ha significato in termini di grandezza economica e culturale per le nostre terre. Nel ringraziare per il premio assegnatogli Forgione ha invitato i partenopei a non fare rivoluzioni ma piuttosto a consolidare la propria cultura e a quel punto farsi sentire per farla riconoscere.

Altra premiazione eccellente, oltre a quella dello storico Carmine Cimmino, a cui viene affidato più volte il compito, durante gli eventi Ottavianesi di raccontare la città ai visitatori, è stata quella riservata al giornalista del Tg3 Campania, Rino Genovese.

A consegnare il premio il presidente del comitato Cifariello, Carmine Granata che non ha voluto mancare di sottolineare il contributo che Genovese presta nel dare lustro alla cultura vesuviana nel raccontare con la rubrica “tg itinerante” le bellezze spesso sconosciute dei piccoli paesi campani.

Anche Rino Genovese ha subito sottolineato la valenza della materia utilizzata per il premio: la pietra lavica. Un ulteriore legame con la natura e la cultura locale.

Il giornalista Rai ha poi affermato di ritenersi un privilegiato per il lavoro che svolge con passione e di non essere propenso ad accettare premi, eccezion fatta in nome dell’affetto che lo lega alla città di Ottaviano che ha frequentato da giovane raccontando un episodio di gioventù in cui, spinto dalla sorella, era partito proprio dai sentieri locali per giungere sul Vesuvio. Ebbene prima della partenza, a causa dei fatti di cronaca che ascoltava al telegiornale negli anni Ottanta, ammette di aver avuto paura di trovare davvero solo violenza e camorra cutoliana. Si dovette invece ricredere, e forse da allora ha iniziato ad acquisire uno spirito critico di fronte alle notizie.

Oggi dunque è un acceso sostenitore dei tesori nascosti nelle piccole realtà e lo fa con orgoglio e con l’intento di recuperare la memoria storica troppo spesso persa in parte anche a causa delle razzie dei piemontesi durante il processo di unificazione.

L’augurio di Rino Genovese è che quel vigore raccontatotici dalla storia possa riproporsi ripartendo dal turismo fonte di sviluppo e di rinascita per un futuro nuovamente brillante. A poi concluso rivolgendosi proprio ai giovani musicisti di Scampia spronandoli a puntare tutto sull’orgoglio e sui tesori che sicuramente abbiamo nelle nostre città che vanno ben oltre le vele.

Stella Porricelli

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