Da una visita esterna sul corpicino della bambina erano sembrate chiare le tracce di violenza ma non recenti. L’esame autoptico sul corpo della piccola, appena dieci anni, ha confermato la tragica fine della bimba.
Nelle ultime ore i Carabinieri hanno ascoltato anche altri bambini per ricostruire la tragica vicenda. Ulteriori indagini stanno prendendo in considerazione e stanno analizzando anche i vestiti della bambina che non erano stati riposti ordinatamente come era stato riferito in un primo momento. La bambina non sapeva nuotare e quindi è morta dopo essere caduta in piscina.
Le indagini sono compiute dai Carabinieri coordinati dal Procuratore di Benevento, Giovanni Conzo.
Della morte di Maria è indagato un 21enne, Daniel, operaio di nazionalità rumena come i genitori della piccola. L’uomo è stato interrogato la scorsa notte ma poi è stato rilasciato in mattinata ma iscritto nel registro degli indagati per omicidio volontario e violenza sessuale ai danni della piccola. L’uomo è però ancora in libertà anche dopo i risultati dell’autopsia. L’auto, una Volkswagen blu, che sarebbe stata vista nei pressi della chiesa del paese, e l’abitazione del giovane, restano sotto sequestro.
Il rumeno era stato già ascoltato nella notte dal sostituto procuratore Maria Scamarcio, presente anche l’avvocato dell’uomo. Il giovane ha sostenuto di aver incontrato la bambina domenica sera, tra le 19 e le 20, ma di averla lasciata poco prima delle 20 a pochi passi dalla chiesa di Santa Maria Assunta, nel cuore del centro storico di San Salvatore Telesino. Il 21enne ha poi riferito che successivamente si sarebbe recato in auto a casa di amici e parenti, lontano dal posto in cui si è svolto il tragico fatto.
Alla notizia dell’esito dell’autopsia circa un centinaio di persone si sono recate nei pressi dell’abitazione di Maria, con essi anche Fabio Romano sindaco di San Salvatore Telesino, per unirsi al dolore della famiglia e la loro solidarietà. Nell’appartamento sono entrati per le indagini i Carabinieri dei Ris di Roma per gli accertamenti e le verifiche tecniche.
“Non ci posso credere, ce l’ho sempre davanti ai miei occhi”, questa la frase che la mamma della bambina, continua ripetere restando sotto choc. Maria era l’unica figlia di Andrea, 28 anni, badante, e di Mario, 35 anni, operaio, entrambi rumeni. La famiglia viveva, essendosi perfettamente integrata, nel paesino ad una trentina di chilometri da Benevento.
Per il padre, Mario, il colpevole è proprio Daniel, il 21enne indagato e afferma: «Credo nella giustizia italiana. Se volessi farmi giustizia da solo finirei in galera lasciando sola mia moglie, ma se mia figlia è stata stuprata e uccisa chiedo una giustizia rapida”.
Una bambina bellissima, educata, che si faceva voler bene da tutti e che frequentava con assiduità la parrocchia riferiscono quanti la conoscevano. Maria faceva la chirichetta ed era conosciuta in paese, dove vive una comunità di circa 400 rumeni.