In parole povere, sempre secondo il magistrato, un lavoratore, se si mette alla guida di un treno non affidabile su una rete ferroviaria con scarsa o inadeguata manutenzione è l’unico responsabile del sinistro.
Ebbene queste affermazioni, se saranno confermate nel dispositivo della sentenza, porteranno a gravi ripercussioni sui lavoratori, perché di fatto svincoleranno l’azienda dalle sue responsabilità sulle manutenzioni e sull’acquisto di treni inaffidabili, scaricando solo sui lavoratori qualsiasi scelta o omissione dirigenziale nell’esecuzione del loro compito più delicato: la sicurezza delle persone trasportate.
Quale avrebbe dovuto essere il comportamento auspicabile dal lavoratore: rifiutare la corsa, licenziarsi, incatenarsi al treno? A parte il fatto che bisognerebbe dimostrare l’onniscienza di qualsiasi lavoratore, sarebbe comunque difficile la pretesa dell’autonoma interruzione di servizio pubblico. Ad assistere alla requisitoria del PM c’era un folto numero di lavoratori che sono rimasti sconcertati proprio dalle affermazioni fatte dal PM, poiché essi la domanda retorica di prima se la stanno ponendo in maniera reale: quale dovrà essere il comportamento da tenere in futuro?
Nei prossimi giorni il Sindacato OR.S.A. terrà delle assemblee tra i lavoratori dell’EAV per valutare tutte le iniziative da prendere al riguardo tra le quali un’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui temi della sicurezza a bordo dei treni, sia in termini di ordine pubblico che di viaggio sulla rete ferroviaria.