Napoli, è corsa al riarmo: si teme uno scontro fra i Giannelli e i D’ausilio

cavalleggeri xE’ corsa al riarmo nella guerra di camorra che tra Cavalleggeri e Bagnoli vede contrapposti i Giannelli ( guidati dal ras Alessandro attualmente detenuto) e i D’Ausilio. A capo di quest’ultimi il boss Felice, clamorosamente evaso dal carcere approfittando di un permesso premio per buona condotta e figlio del capo storico Domenico (alias Mimì).

I due gruppi starebbero accumulando denaro a suon di rapine e furti per riarmare i gruppi di fuoco e riappropriarsi degli affari illeciti sul territorio. Il quadro secondo gli inquirenti appare oltremodo complesso: scissioni eccellenti indebolirebbero i Giannelli con pezzi da novanta passati tra le fila dei D’Ausilio. Ma il ras di Cavalleggeri avrebbe un asso nella manica: appartenenze familiari e alleanze strette con la cupola di Secondigliano.

Cupola attraversata però in questo periodo da lotte interne agli scissionisti (Amato-Pagano) per il controllo delle piazze di spaccio nella zona, come testimonierebbe il raid messo a segno giorni addietro a Melito in via Giulio Cesare dove in seguito ad una sparatoria hanno perso la vita Alessandro La Peruta e Mohammed Nouvo (entrambi affiliati al clan Amato). Ferito nello stesso agguato un 15enne nipote di Cesare Pagano. Questo particolare porterebbe gli investigatori a escludere un immediato intervento dei gruppi di Secondigliano in favore di Giannelli.

Radio mala sarebbe però di parere opposto: secondo alcune indiscrezioni raccolte a Cavalleggeri la risposta dei Giannelli agli attacchi dei D’Ausilio grazie all’aiuto degli “amici di Secondigliano” non tarderebbe ad arrivare e colpirebbe i rivali nella propria roccaforte, ovvero nel cuore di Bagnoli. Intanto gli onesti cittadini vivono nel terrore di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato.

Garantendo l’anonimato abbiamo intervistato Marco (nome di fantasia), un 18enne di Cavalleggeri orbitante nel sistema del posto, il quale ha precisato riferendosi ad Alessandro Giannelli: “O’ Swazz (pseudonimo di Alessandro Giannelli) è forte e pronto a colpire. Ormai qua comandiamo noi e se ne accorgeranno. Non abbiamo paura di morire: meglio finire presto a testa alta che strisciare sottomessi alla società per un’intera vita”.

In queste parole emerge drammatico il disagio, la rassegnazione e l’avversione per le istituzioni di chi non ha mai potuto godere dell’adeguato supporto dello Stato. Senza scolarizzazione adeguata, occupazione e sana aggregazione questi sono i risultati. Sconcertati da quanto udito da Marco rivolgiamo un appello al mondo politico locale e centrale perché finalmente inizi un iter di bonifica per la città rivolto alle fasce più esposte della comunità. Concreto però: basta con la retorica e i proclami della domenica. Non si possono avere sulla coscienza migliaia di giovani vite abbandonate a se stesse e vittime del più spietato sistema criminale.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.