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Morti innocenti e pane della camorra: così agisce il clan a Napoli

panifici camorra 1

Grossi centri commerciali e venditori ambulanti: tutti obbligati a vendere, per evitare ritorsioni, il pane della camorra. Ma non solo: una donna innocente rimasta uccisa nel corso di un raid della cosca.

Ci sono anche questi terribili retroscena nell’inchiesta che ha portato oggi all’esecuzione di 24 misure cautelari nei confronti di altrettante persone legate, a vario titolo, al clan camorristico “Lo Russo”, attivo a Napoli nelle aree di “Miano” e della “Sanità”. L’operazione è stata effettuata da diverse forze di polizia, squadra mobile della Questura, compagnia dei carabinieri di Napoli Vomero e Gico della guardia di finanza, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Napoli.

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni, detenzione di numerose armi da fuoco, tentato omicidio colposo con violazione della disciplina della circolazione stradale.

Le indagini si sono focalizzate su Carlo Lo Russo, esponente di rilievo della cosca, tornato in libertà nel luglio scorso dopo un lungo periodo di detenzione, e di recente arrestato nuovamente per l’omicidio di Pasquale Izzi.

L’inchiesta ha consentito di accertare gli scenari attuali della reggenza, il gruppo di fuoco, il ruolo di soggetti dediti alle estorsioni nei confronti di esercizi commerciali e cantieri edili e persone preposte al commercio di droga.

Nella disponibilità degli indagati anche un vero e proprio arsenale sequestrato a gennaio in via Janfolla. Si è fatta pure luce sugli autori del tentato omicidio di Walter Mallo e Paolo Russo, quando sono stati sequestrati 33 bossoli nel rione “Don Guanella” lo scorso 21 marzo.

Pericolosissime si sono rivelate le azioni dei più giovani affiliati al clan, autori di azioni violente realizzate contro soggetti ritenuti avversari. Si pensi alla morte di una donna il 21 marzo scorso che stava attraversando la strada, colpita in pieno da una moto condotta da un fedelissimo di Carlo Lo Russo che, insieme ad un altro affiliato, era in giro alla ricerca dei nemici da uccidere. La donna è stata abbandonata al suolo e, senza ricevere soccorso, ha perso la vita per le gravi lesioni riportate.

Infine è stato accertato come il clan sia dedito ad una fiorente attività estorsiva avente come oggetto l’imposizione dell’acquisto del pane. Da anni, non solo molti esercizi commerciali ma addirittura grossi centri commerciali e persino i venditori ambulanti hanno l’obbligo di vendere esclusivamente il pane che è stato loro fornito da laboratori e da forni facenti capo al clan. La cosca si avvantaggia economicamente non solo per la vendita in sé di grossi quantitativi di pane, ma anche perché vende ad un prezzo maggiorato rispetto al prezzo di mercato.

Sono anche stati sequestrati panifici riconducibili al clan camorristico: i produttori e i fornitori di pane sono stati individuati in soggetti legati anche da vincoli di parentela ai Lo Russo.

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