Napoli, si spara ancora per strada: colpite tre case di pregiudicati a Soccavo

bossoliCamorra scatenata a Soccavo: nel territorio dominato dal clan Tolomelli  ieri pomeriggio intorno alle 15,00 si sono susseguite tre sparatorie nel giro di poche ore.

Nell’ordine colpiti prima i balconi di uno stabile  in via Palazziello e successivamente, vero le 19,00, esplosi colpi  in aria in via Po e in via Contieri. Gli investigatori parlerebbero di atti intimidatori nei confronti di pregiudicati locali  residenti nelle strade sovra citate.

Rinvenuti  in prossimità delle arterie interessate dai raid  numerosi bossoli calibro 7,65 esplosi sicuramente da una pistola semiautomatica: adesso si cerca di definire lo scenario criminale che avrebbe dato luogo all’inizio di quella che si preannuncia mattanza di camorra.

Radio mala parlerebbe di equilibri saltati e contrasti con il vicino Rione Traiano per il controllo degli affari illeciti sul territorio con particolare riferimento allo spaccio di stupefacenti. Le piazze di droga: un business con cifre da capogiro che anno per anno riempie le casse del crimine organizzato sempre pronto a cercare attività imprenditoriali “lava soldi” per riciclare il denaro sporco.

In tal senso farebbero gola gli oltre 270 milioni di euro stanziati per Bagnoli Futura: questo fiume di denaro sarebbe anche alla base delle ostilità tra il gruppo Giannelli di Cavalleggeri (capeggiato dal ras Alessandro attualmente detenuto) e i rinati D’Ausilio di Bagnoli (retti dal boss evaso Felice figlio del più celebre Domenico, alias “Mimì”) .

I Giannelli in particolare vanterebbero rapporti eccellenti (anche familiari) con la cupola di Secondigliano, a sua volta in questo periodo divisa da contrasti interni al gruppo degli scissionisti Amato – Pagano. Uno scenario malavitoso oltremodo caotico che vede gli onesti cittadini ostaggi della prevaricazione violenta: vana la risposta ad oggi delle istituzioni che oltre a militarizzare (inutilmente) i luoghi hanno prodotto ben poco sul fronte dell’adeguata scolarizzazione , dell’occupazione e della sana aggregazione sociale.

“Collaborate con le forze dello ordine denunciando anche in forma anonima: aiutateci a liberare Napoli da criminali senza scrupoli”: queste le parole del prefetto di Napoli Gerarda Pantalone che aveva più volte evidenziato la necessità di collaborare con le istituzioni contro il comune nemico. Ma se alle parole non seguono poi fatti concreti i miserabili risultati sono ben visibili a tutti.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.