Nelle ore successive fermati e sottoposti alla prova dello stube 4 pregiudicati affiliati al clan Puccinelli. Gli investigatori non hanno dubbi: saltati tutti i vecchi equilibri di camorra nella zona compresa tra Pianura, Soccavo, Bagnoli, Fuorigrotta e Cavalleggeri. Le vecchie famiglie del sistema starebbero reagendo all’attacco massiccio dei baby ras: posta in palio il controllo delle piazze di spaccio, il racket e lo sfruttamento della prostituzione.
Da non sottovalutare, secondo alcune indiscrezioni, proprio il business del sesso a pagamento: insospettabili studentesse e casalinghe si concederebbero previo pagamento a clienti generosi in appartamenti situati tra Soccavo, Agnano e Fuorigrotta. Si partirebbe da una tariffa base di 50 euro per arrivare anche a 500 euro a prestazione (tale onorario comporterebbe l’uso di strumenti erotici o il coinvolgimento di più persone). Radio mala parlerebbe di professionisti e imprenditori di prim’ordine (anche di alcuni politici) tra i clienti di prostitute spesso poco più che maggiorenni. Alcuni condomini avrebbero già segnalato strani via vai di persone in particolari ore della giornata alle forze dell’ordine: qualche cittadino sarebbe addirittura stato avvicinato da loschi individui che avrebbero imposto il silenzio previo ritorsioni violente.
Una vergogna senza fine in pieno centro: come al solito tutti sanno e vedono ma nessuno parla. I residenti vivono nel terrore di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato: è già successo e i presupposti perché certe tragedie si ripetano ci sono tutti.
Garantendo l’anonimato abbiamo avvicinato una giovane escort : “Frequento l’università – ha dichiarato la giovane – e con qualche incontro posso permettermi un tenore di vita agiato. Siamo in tante a ritenere questo lavoro normale, senza crearci falsi scrupoli o nasconderci dietro ambigue moralità. Tra i nostri clienti professionisti, rappresentanti delle forze del’ordine, politici e persino qualche sacerdote. Alla fine vendiamo piacere senza ledere alcuno: quindi non vedo nulla di male in quello che facciamo”.
Parole forti e chiare , monito indelebile di tempi oscuri dove la corsa all’apparire supera di gran lunga il desiderio di essere. Della serie: tutto, maledetto e subito senza remore ne rimorsi in nome di un benessere a cui tutti anelano ormai senza guardare in faccia a nessuno.
Alfonso Maria Liguori