Napoli, ennesimo raid nella notte: colpi di pistola nei confronti di un’abitazione

bossoliNon si arrestano a Soccavo le “stese” della camorra: ieri notte intorno alle 3,00 sono stati esplosi numerosi colpi di pistola in via De Civitate Dei a pochi passi dalla centralissima via Epomeo.

Gli inquirenti non avrebbero dubbi: è guerra tra i clan Puccinelli – Petrone del rione Traiano e i Vigilia di Soccavo. I due gruppi criminali si starebbero riarmando pronti a colpirsi con efferata violenza: le stese sarebbero una dimostrazione di forza in campo avversario anticipando, molto probabilmente, agguati mortali ai danni di pezzi da novanta dei due clan.

Secondo alcune indiscrezioni trapelate da radio mala, il sistema starebbe arruolando giovanissimi e insospettabili killer da infiltrare nei gruppi nemici. A questi 007 in erba della camorra il compito di svelare i punti deboli del nemico e colpirlo dall’interno nei momenti di maggiore vulnerabilità.

E c’è di più: le famiglie dei baby affiliati sarebbero costantemente controllate dai rispettivi clan. In pratica al minimo sospetto di tradimento da parte dei giovanissimi camorristi i vertici dei gruppi provvederebbero a violentissime ritorsioni nei confronti dei congiunti.

Le regole della vecchia camorra sono saltate: si spara su chiunque, donne, anziani e bambini, ovunque e a qualsiasi ora del girono. Una carneficina che secondo le menti deviate di individui senza scrupoli dovrebbe portare alla vittoria di un solo gruppo criminale a cui andrebbe di conseguenza il controllo degli affari illeciti sul territorio.

Si pensa agli appalti di Bagnoli Futura (oltre 270 milioni di euro):per la camorra una mega lavatrice per il riciclo del denaro sporco da non lasciarsi sfuggire. I clan si starebbero in tal senso organizzando: aumenterebbero i rapporti con i cosiddetti colletti bianchi, professionisti e imprenditori, al fine di creare società di comodo nella pseudo legalità in modo da apparire sotto vesti “candide” nelle rispettive gare d’appalto.

Si mormorerebbe inoltre di intese tra la mala cinese e la camorra: investimenti del sistema partenopeo nel commercio orientale con le attività asiatiche esenti dal racket delle estorsioni. Una sorta di dare avere nel comune interesse di criminali senza scrupoli.

Ecco perché le uniche attività commerciali a non ricevere richieste estorsive nei quartieri a rischio di Napoli sarebbero quelle cinesi. La politica, i governi centrale e locale saranno finalmente all’altezza del delicato ruolo ricoperto bonificando o quanto meno salvando il salvabile nella capitale del mediterraneo? Con profondo scetticismo diciamo: “ai posteri l’ardua sentenza”.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.