Camorra e escort: si allarga a Napoli il fronte d’inchiesta su uno dei business più redditizi, dopo lo spaccio di stupefacenti, per il crimine organizzato. Secondo alcune indiscrezioni trapelate da ambienti investigativi esisterebbero talent scout della mala incaricati di individuare giovani ragazze, spesso poco più che adolescenti, da avviare alla prostituzione.
Questi loschi individui di bella presenza girerebbero in auto e moto di grossa cilindrata frequentando università, istituti superiori partenopei e noti ritrovi per giovanissimi. Per nulla violento sarebbe l’approccio con le ragazze: anzi con modi galanti sarebbe loro garantito un tenore di vita agiato con poche prestazioni e una tassa da pagare per evitare “incontri spiacevoli” sul lavoro.
Semplice il sistema per adescare clienti : attraverso siti internet di incontri è possibile infatti non solo visionare le escort ma anche attraverso il numero di cellulare presente nell’annuncio contattarle direttamente venendo così a conoscenza dell’onorario e del tipo di prestazioni eseguite. Si parte da un minimo di 50 euro per un rapporto ordinario fino a oltre 500 euro per performance articolate e magari con più protagoniste.
Insomma un mercato umano sotto gli occhi di tutti: nel commercio del sesso a pagamento studentesse universitarie o agli ultimi anni delle superiori ma anche insospettabili casalinghe e impiegate. Sempre garantendo l’anonimato abbiamo intervistato un avvocato frequentatore abituale delle escort partenopee: “Non c’è limite all’offerta – ha dichiarato l’uomo – è solo una questione di soldi. L’onorario varia a seconda dell’età e dell’abilità della meretrice: si tratta di ragazze spesso poco più che maggiorenni molto determinate a mantenere un tenore di vita agiato a qualsiasi costo. Ci raccontano di clienti tra le forze dell’ordine, colleghi professionisti e persino sacerdoti”.
Parole sconcertanti ma veritiere a cui fanno eco quelle di una escort che avevamo intervistato tempo addietro: “Meglio questo mestiere – aveva precisato la giovane – che fare la serva da diplomata o laureata per pochi euro all’ora. I cosiddetti signori di Napoli, i potenziali datori di lavoro con le mogli tanto snob sono i nostri principali clienti. A mio modo di vedere è quasi una rivincita nei confronti di una società che premia solo chi già ha abbandonando a se stessi i più deboli”.
Sconcertati da tali affermazioni riteniamo che la società abbia veramente fallito nell’inculcare valori e buon senso a giudicare da tali esternazioni che riflettono però drammaticamente un certo modo di vivere nella cosiddetta società civile.
Alfonso Maria Liguori