Una questione di legittimità costituzionale potrebbe salvare dalla confisca il Grand Hotel “La Sonrisa” di Sant’Antonio Abate.
Arriverà a luglio la decisione del giudice monocratico sul futuro del Grand Hotel “La Sonrisa” divenuto celebre grazie al programma Tv “Il boss delle cerimonie”. La struttura situata nel comune di Sant’Antonio Abate in provincia di Napoli, di proprietà della famiglia Polese, risulta essere sotto sequestro dal 2011. Il Tribunale di Torre Annunziata ha però concesso il proseguimento dell’attività commerciale che ha reso celebre il ristorante in tutto il paese. Il sequestro scattò a causa di una serie di abusi edilizi e lottizzazioni abusive riscontrati dai tecnici sulla struttura.
Nel processo che si sta svolgendo dinanzi al tribunale di Torre Annunziata però la difesa della famiglia Polese, proprietaria dell’hotel-ristorante e a giudizio per gli abusi, ha tirato fuori una carta a sorpresa per evitare la confisca. A giudizio dinanzi ai giudici oplontini non figura il protagonista del programma “don” Antonio Polese, visto che non ha alcuna partecipazione nella proprietà dello sfarzoso locale, ma i fratelli e la moglie ai quali è intestato l’immobile.
L’ipotesi avanzata dalla procura oplontina, rappresentata dal pm Silvio Pavia, è che ci siano stati una serie di abusi su tutta l’area di oltre 40mila metri quadri a partire dal 1979. Violazioni delle più elementari norme edilizie che convinsero il Gip Nicola Russo a sequestrare l’intera area nel 2011 lasciando comunque la possibilità d’uso alla famiglia Polese.