Sirene delle volanti e rombi di elicotteri lo avevano preannunciato. Per giorni consecutivi gli abitanti dei comuni dei Lattari sono stati allertati fin dalle prime ore del mattino. E’ questo il periodo e infatti c’è stata l’ennesima spallata ai narcos dei Lattari, col sequestro di oltre 8mila piante di marijuana. Dicono che la vegetazione medicamentosa era sì corposa e copiosa da fuoriuscire dai finestrini delle camionette delle forze dell’ordine.
Sono tempi duri per i narcotrafficanti e i coltivatori di marijuana sui Monti Lattari, nelle giornate scorse sono andate in fumo circa 12 tonnellate di droga. Il valore stimato dello stupefacente si aggira tra i 30 e i 40 milioni di euro, linfa vitale sottratta alle casse della criminalità organizzata che gestisce le piantagioni per poi vendere al minuto le dosi di marijuana nelle piazze di spaccio di tutto il Vesuviano. A portare a termine l’operazione antidroga i carabinieri della stazione di Gragnano, agli ordini del maresciallo Giovanni Russo, e il personale del corpo forestale della stazione di Castellammare, guidato dal comandante Raffaele Starace.
Il blitz fatto nelle operazioni dei giorni appena trascorsi, come anche quelle precedenti, sono state possibili anche grazie all’intervento di un elicottero del settimo elinucleo dei carabinieri di Pontecagnano, quella che svegliato gli abitanti della zona dapprima impensieriti da potenziali roghi in zona, anch’essi “del periodo”. L’unità aera dei militari ha consentito di individuare ben 18 piantagioni di marijuana sparse in varie località dei comuni di Gragnano e Casola di Napoli.
Il nome dato all’operazione è stao, fin dai primi inizi, “operazione tabula rasa”, ed ora è entrata nel vivo: dall’inizio della stagione estiva il bilancio dei sequestri di canapa indiana sfiora quota 20 tonnellate. Le 8555 piante di cannabis sequestrate, a seguito di una fase di campionamento, sono state bruciate sul posto dopo l’ok dal magistrato di turno della Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Tutti arbusti in fase avanzata di crescita e dall’altezza variabile dai 2 ai 4 metri, ogni pianta in media può fruttare un guadagno di 3mila euro. A Casola di Napoli le località interessate dai sequestri sono quelle di Selva e di Caniello, mentre a Gragnano le piantagioni sono state individuate in località Fondica. I carabinieri e i forestali si sono inoltrati in sentieri di montagna per scovare le piantagioni, le indagini ora proseguiranno per risalire a chi ha messo su una vera e propria distesa verde di marijuana.
Oltre quest’ultimo sequestro, ne ricordiamo un altro, avvenuto qualche giorno fa, quando tra il monte Megano e il monte Pendolo a Gragnano furono sequestrate 6 tonnellate di stupefacente. Ettari e ettari coltivati a marijuana per alimentare uno dei business più redditizi dei cartelli camorristici della zona.