Il giornalismo investigativo se condotto con scienza e professionalità premia: la cronaca di oggi concretizza quanto da noi riportato più di sei mesi addietro in merito alla compravendita di posti nell’esercito e nei concorsi nelle forze dell’ordine. Indagato persino un ex generale ora in pensione.
Ecco come si annientano i sogni dei giovani onesti, di chi ancora crede nella meritocrazia e non vuole arrendersi al clientelismo dilagante e all’ingiustizia sociale che sovrana regna ormai nel Paese Italia. Oltre danno c’è la beffa: perché come al solito saranno perseguiti solo i corrotti mentre nulla si farà contro i corruttori che oggi a distanza di anni magari ricoprono incarichi di responsabilità da graduati nell’esercito o nelle forze dell’ordine.
In pratica ecco il paradosso: gli onesti cittadini sarebbero difesi contro il malaffare da individui che a loro volto sono figli dell’imbroglio e dell’illegalità. Allora basta con la retorica inutile, con i politici santi che di beato al contrario hanno poco o nulla, con gli scandali quotidiani che evidenziano come per l’amante di Tizio o il fratello di Caio la vita lavorativa sia oltremodo fruttuosa e priva di ostacoli.
Pensiamo a Napoli e al patrimonio culturale legato alle origini stesse della città: la capitale del mediterraneo ridotta a far west dove bande criminali senza scrupoli si affrontano a suon di morti ammazzati a qualsiasi ora del giorno e incuranti delle unità ornamentali dell’esercito messe a bella mostra nei cosiddetti punti caldi del territorio.
Insomma una farsa senza fine di cui a pagarne le spese sono sempre le persone per bene, gli onesti contribuenti che agli occhi di chi comanda appaiono quali numeri sacrificali e nulla di più. Una violenza psicologica costante, un ‘anarchia comportamentale senza precedenti che penalizza quotidianamente il vissuto dei partenopei.
Riecheggiano ancora le parole rassegante dei commercianti del centro storico e di Bagnoli da noi intervistati giorni addietro: “ Lo Stato non ci ha mai calcolato. Qui comanda la camorra: ci auguriamo che i nostri figli lascino questa terra di sangue e inoccupazione”. Napoli meriterebbe ben altro amore e rispetto da parte dei politici e degli amministratori che al contrario continuano a sfruttarla perseguendo solo il proprio meschino tornaconto.
Allo scrivente l’umile soddisfazione di firmare quanto riportato nel rispetto della dignità e dell’intelligenza del popolo di Napoli, unico al mondo per generosità e capacità d’adattamento. Della serie: Napoli è figlia bella e problematica di madre sciagurata.
Alfonso Maria Liguori