Napoli, compravendita di posti nell’esercito: indagato ex generale in pensione

20090331 - ERCOLANO - NAPOLI - CLJ - CAMORRA: ESERCITO A ERCOLANO, DA OGGI 100 SOLDATI IN STRADE. Arriva l'esercito a Ercolano (Napoli) a presidio delle zone a rischio camorra. Da questa mattina militari di stanza al 2° Comando FOD (Forza operativa di difesa) di San Giorgio a Cremano, sono impegnati in operazioni di pattugliamento e controllo del territorio, coordinati da personale della Polizia di Stato. Un centinaio di unita', tra cui agenti di polizia aggregati, copriranno con equipaggi tre turni ogni giorno: dalle ore 7 alle 13, dalle 13 alle 18, dalle 19 alle 24. A quanto si e' appreso, il controllo sara' esteso a tutta la citta' con un' attenzione particolare alle zone di Pugliano, al centro storico e al corso Resina teatro domenica scorsa dell'ennesimo agguato di camorra. ANSA/CESARE ABBATE/DRN

Il giornalismo investigativo se condotto con scienza e professionalità premia: la cronaca di oggi concretizza quanto da noi riportato più di sei mesi addietro in merito alla compravendita di posti nell’esercito e nei concorsi nelle forze dell’ordine. Indagato persino un ex generale ora in pensione.

Ecco come si annientano i sogni dei giovani onesti, di chi ancora crede nella meritocrazia e non vuole arrendersi al clientelismo dilagante e all’ingiustizia sociale che sovrana regna ormai nel Paese Italia.  Oltre danno c’è la beffa: perché come al solito saranno perseguiti solo i corrotti mentre nulla si farà contro i corruttori che oggi a distanza di anni magari ricoprono incarichi di responsabilità da graduati nell’esercito o nelle forze dell’ordine.

In pratica ecco il paradosso: gli onesti cittadini sarebbero difesi contro il malaffare da individui che a loro volto sono figli dell’imbroglio e dell’illegalità. Allora basta con la retorica inutile, con i politici santi che di beato al contrario hanno poco o nulla, con gli scandali quotidiani che evidenziano come per l’amante di Tizio o il fratello di Caio la vita lavorativa sia oltremodo fruttuosa e priva di ostacoli.

Pensiamo a Napoli e al patrimonio culturale legato alle origini stesse della città: la capitale del mediterraneo ridotta a far west dove bande criminali senza scrupoli si affrontano a suon di morti ammazzati a qualsiasi ora del giorno e incuranti delle unità ornamentali dell’esercito messe a bella mostra nei cosiddetti punti caldi del territorio.

Insomma una farsa senza fine di cui a pagarne le spese sono sempre le persone per bene, gli onesti contribuenti che agli occhi di chi comanda appaiono quali numeri sacrificali e nulla di più. Una violenza psicologica costante, un ‘anarchia comportamentale senza precedenti che penalizza quotidianamente il vissuto dei partenopei.

Riecheggiano ancora le parole rassegante dei commercianti del centro storico e di Bagnoli da noi intervistati giorni addietro: “ Lo Stato non ci ha mai calcolato. Qui comanda la camorra: ci auguriamo che i nostri figli lascino questa terra di sangue e inoccupazione”. Napoli meriterebbe ben altro amore e rispetto da parte dei politici e degli amministratori che al contrario continuano a sfruttarla perseguendo solo il proprio meschino tornaconto.

Allo scrivente l’umile soddisfazione di firmare quanto riportato nel rispetto della dignità e dell’intelligenza del popolo di Napoli, unico al mondo per generosità e capacità d’adattamento. Della serie: Napoli è figlia bella e problematica di madre sciagurata.

Alfonso Maria Liguori

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteCastellammare, ecco la giunta di Pannullo: tre donne e quattro uomini
SuccessivoCastellammare, sabato convegno su tumore a ovaio e mammella
Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.