Accoglienza calorosa e critiche popolari per il tour di D&G tra i vicoli del centro storico di Napoli: i due stilisti, che ieri con la sfilata a Villa Pignatelli (nessun big presente) hanno dato il via ai festeggiamenti per il trentennale della maison D&G, sono stati definiti arroganti dai commercianti di via dei Tribunali che hanno accusato nel contempo il Comune di averli tagliati fuori di fatto dall’evento. Addirittura sono state stampate magliette con la scritta D&G – Disagio & Gentrificazione sempre in relazione alle discriminazioni di cui sarebbero stati vittime i commercianti del centro. Nell’attesa dell’evento clou di stasera ai Decumani, anche questo accompagnato da proteste formali mosse anche dal presidente uscente della IV municipalità Armando Coppola, Napoli appare divisa fino all’inverosimile in “ricchi e poveri”: sulla riviera è possibile ammirare mega imbarcazioni da 300 milioni di euro, case dorate galleggianti con tanto (in alcuni casi) di eliporto sul tetto mentre a poche decine di metri della stessa area ci si ammazza senza sosta in una delle guerre di camorra più violente degli ultimi anni in contesti miserabili e orfani endemicamente a livello istituzionale. Una contraddizione troppo evidente per non essere menzionata coscienziosamente.
Ospite d’onore di D&G Sophia Loren (che alloggia all’Hotel Vesuvio con il figlio Carlo e il nipote) come ha dichiarato lo stesso Domenico Dolce: “Come stilisti è un vita che ci ispiriamo a lei ed è Sophia che ha voluto fortemente che l’evento si svolgesse a Napoli. La Loren è più di una diva: ha portato con successo Napoli nel mondo dal momento che ha vinto un Oscar negli anni ’60. Questo di Sophia è stato un atto d’amore nei confronti della sua città e spero che Napoli saprà omaggiare come merita una figlia illustre di questi luoghi sempre fiera delle proprie origini”.
“Eventi come le 4 giornate di sfilate di D&G – ha precisato il presidente uscente della IV municipalità Armando Coppola – potrebbero essere trampolini di lancio per la città se solo ancora una volta l’amministrazione comunale non fosse apparsa confusa e incompetente creando enormi disagi ai cittadini del centro storico e di tutte le altre zone teatro delle manifestazioni. Queste occasioni di crescita e di visibilità vanno sfruttate al meglio e con la massima professionalità: altrimenti si rischia di trovarsi di fronte a scatole vuote che funzionano troppo poco e male per apportare reali benefici alla città”.
Chi scrive , vivendo direttamente i luoghi, non può che essere in accordo con le parole di Coppola: una comunità dove tutto si fa perché in realtà nulla muti, scissa in chi può e chi non può, retta da potenti che assistono divertiti alle ambasce dei più deboli speculando sulla miseria e sull’ignoranza di chi vive relegato in ghetti senza luce. Oggi però qualcosa sta cambiando: lo testimoniano le tante critiche mosse giustamente ad un evento che avrebbe forse dovuto avere regie diverse e non passare come uno dei tanti intrattenimenti a 5 stelle per chi già “è” ed “ha”.
Alfonso Maria Liguori