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Legambiente: “le nostre acque sono inquinate”

legambiente acqueLe coste campane continuano a subire la minaccia della mancata depurazione: su trentuno punti monitorati da Goletta Verde ben venti presentavano cariche batteriche elevate, anche più del doppio dei limiti imposti dalla normativa. Nel mirino ci sono sempre canali, foci di fiumi e torrenti che continuano a riversare in mare scarichi non adeguatamente depurati. Una situazione ben nota che in alcuni casi raggiunge record assoluti: alcuni dei punti monitorati da Legambiente risultano ormai inquinati per il settimo anno consecutivo: la foce del torrente Savone a Mondragone; la foce del Regi Lagni, lo sbocco del canale di Licola, la foce Lagno vesuviano, la foce del fiume Irno e del fiume Sarno. Una situazione non più tollerabile che rischia di compromettere una delle maggiori risorse di questa regione. Per questo Legambiente chiede che la carenza depurativa e la gestione del servizio idrico in generale diventi davvero una delle priorità nell’agenda politica della Giunta Regionale e del nascente Ente Idrico Campano.

 

È questo il bilancio del monitoraggio svolto dall’equipe tecnica di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane che ha ripreso il suo tour per la Penisola.

L’istantanea regionale sulle acque costiere è stata presentato ieri mattina in una conferenza stampa al Circolo Canottieri Irno di Salerno da Serena Carpentieri, responsabile di Goletta Verde, Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania e Giancarlo Chiavazzo, responsabile scientifico di Legambiente Campania alla presenza di Lucio De Maio, dirigente dell’Unità Operativa Mare dell’Arpac e Rosario Buonomo, vice presidente Circolo Canottieri Irno. Il tutto è stato accompagnato da un reportage completo sulla attuale situazione delle coste campane curato da Anna Paola Montuoro.

Il monitoraggio di Goletta Verde prende in considerazione il campionamento di punti critici che vengono principalmente scelti in base a un “maggior rischio” presunto di inquinamento. Per questo vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione dei reflui urbani che attraverso i corsi d’acqua arrivano in mare. Quello di Goletta Verde è un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni.

 

La responsabile di Goletta Verde spiega, Serena Carpentieri, quanto la situazione sia preoccupante e critica. “I punti analizzati sono quelli adiacenti ai luoghi frequentati dai bagnanti, di conseguenza la forte contaminazione batterica, oltre ad essere un problema per l’ambiente, è pericolosa anche per la salute dell’uomo. E’ stato allarmante constatare, inoltre, che lungo i tratti di campionamento sono quasi inesistenti i cartelli di divieto di balneazione, nonostante alcuni luoghi siano oggetto di ordinanze di divieto e scarseggiano anche i pannelli informativi sulla qualità delle acque, previsti dalla legge e a carico dei Comuni da due anni”.

In provincia di Salerno, ad esempio, su dieci punti monitorati nove hanno evidenziato elevate cariche batteriche. E si tratta di zone altamente frequentate da turisti e non come Atrani, alla foce del torrente Dragone, alla foce del torrente Asa a Pontecagnano-Faiano, a Battipaglia, fino ad interessare le zone di Capaccio, Paestum e Agropoli.

In provincia di Napoli, escludendo le isole, la situazione non è di molto migliore: sui dodici punti campionati nove presentavano cariche batteriche elevate. Nella città di Napoli c’è da segnalare la situazione di Mappatella beach sul lungomare Caracciolo. Stesso giudizio anche per le acque prelevate allo sbocco del canale di Licola a Pozzuoli; alla foce del Lagno vesuviano a Ercolano; alla foce del fiume Sarno tra Torre Annunziata e Castellammare di Stabia; alla foce del Rivo San Marco e alla spiaggia antistante Lungomare Garibaldi a Castellammare di Stabia.

 

 

 

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