Zampella ha dichiarato ai militari la tragica verità, ovvero di aver fatto fuoco durante una sorta di gioco, in cui aveva puntato per spavalderia l’arma in testa alla vittima, facendo poi partire il colpo mortale, una sorta di roulette russa in cui, però, si posiziona un solo colpo nella rivoltella, si fa ruotare velocemente il tamburo, si chiude l’arma da fuoco senza guardare, la si punta verso la propria testa e si preme il grilletto.
I Carabinieri intervenuti sul posto hanno trovato la pistola nei pressi della rampa di scivolo dei garage della palazzina, in via Cappuccini. La pistola aveva altri cinque colpi in canna. Antonio Zampella si è presentato al Comando dei Carabinieri di Caserta, rilasciando piena confessione. Il 19enne è accusato di omicidio, detenzione abusiva di arma con matricola abrasa e ricettazione