Napoli, le nuove frontiere della prostituzione

sesso prostituzione napoliEscort a prezzi scontatissimi camuffate da venditrici ambulanti: sarebbe questa l’ultima trovata della camorra che arruolerebbe giovani ragazze di colore da avviare alla prostituzione con un preciso stratagemma. Le donne si fingerebbero venditrici ambulanti con tanto di mercanzia trasportata su carrelli di fortuna (accendini, fazzolettini, penne, etc…)  e adocchiato il cliente adatto, spesso anziani o frequentatori di circoli ricreativi, inizierebbero con ammiccamenti inequivocabili a provocarlo sino al punto di chiedergli esplicitamente un compenso in denaro per un rapporto sessuale (quasi sempre consumato in auto o nel retro dei locali ).

Popolare l’onorario che si aggirerebbe intorno ai 20 euro. Alla camorra  le donne verserebbero una “tassa” di circa 50 euro al giorno, una sorta di assicurazione preventiva contro “raid” a cui potrebbero essere esposte le malcapitate meretrici sprovviste di “polizza”.  Tale fenomeno sarebbe esteso all’intera città di Napoli e all’hinterland vesuviano. Un mercato umano alla portata di tutti, una vergogna sociale consumata a qualsiasi ora del giorno sotto gli occhi indifferenti di chi dovrebbe vigilare e palesemente non lo fa. Dalle ultime indagini della procura è emerso come lo sfruttamento della prostituzione costituisca ad oggi una delle principali fonti di guadagno per la malavita organizzata. Ci si organizza in privè, si promuovono festini rosa in locali esclusivi facendo passare il tutto semplicemente come specchio dell’evoluzione moderna in materia sessuale. Al contrario, si tratta di sporchi traffici messi in essere dalla camorra per lucrare sui vizi e le debolezze di chi non esita anche ad indebitarsi pur di sfamare determinate brame.

Ecco allora che ancora una volta il sistema si fa avanti, pronto a prestare denaro ai clienti in difficoltà da restituire con “piccoli tassi di interesse” che a volte sfiorano il 200% . Chi non può pagare nella prima fase  subisce ricatti morali di ogni genere (si avvisa il coniuge, i familiari, etc) e successivamente vere e proprie aggressioni fisiche finalizzate a terrorizzare la vittima annullando qualsiasi capacità di reazione della stessa. Radio mala parlerebbe di donne facili in prossimità delle tanto frequentate sale Bingo e addirittura di casalinghe pronte a vendere il proprio corpo nelle toilette delle strutture pur di avere il denaro per continuare a giocare. Un quadro di una disarmante realtà che evidenzia ancora una volta l’assenza delle istituzioni e dei servizi sociali sul territorio.

Della serie: come recita una celebre melodia dell’artista Pino Daniele “Napoli è una carta sporca e nessuno se ne importa” aspettando, non si  è mai compreso bene quale, “ciorta”.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.