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Scafati, ospedale: “Riapertura in tre anni o mai più”

Aristide Tortora-direttore sanitario-Ospedale Mauro Scarlato-ScafatiIl 13 luglio 2016, esattamente ad un anno dal suo insediamento all’ospedale Mauro Scarlato di Scafati, il direttore sanitario Aristide Tortora ha convocato un’assemblea straordinaria con il personale sanitario, gli enti e le istituzioni per fare il punto della situazione del nosocomio scafatese che, dal 2011 ad oggi, col famigerato decreto 49 del 2010, ha subito una riconversione che ha ridotto drasticamente il numero di reparti e ha tagliato fuori dalla rete delle emergenze la struttura scafatese.

L’assemblea, pensata come una festa per celebrare l’anno di operato di Tortora è stata aperta esclusivamente al personale medico e sanitario dell’ospedale ed è stata l’occasione per il direttore per presentare un bilancio su quanto realizzato.

I dati raccolti in merito ai servizi offerti dalla struttura segnalano dei significativi miglioramenti in termini di efficienza ed efficacia per quanto riguarda i ricoveri ordinari e day hospital che aumentano e per quanto riguarda i tempi di degenza media dei pazienti e del turn over dei posti letto che diminuiscono significativamente.
“Il 99% di questi straordinari risultati è tutto merito del nostro staff, – ha dichiarato orgoglioso il direttore Aristide Tortora – tutto merito anche dell’ordine organizzativo che abbiamo portato”.

Il direttore sanitario ha continuato illustrando i miglioramenti realizzati e in itinere per il Mauro Scarlato: “Abbiamo ristrutturato i locali del reparto di nefrologia, definito da tanti come il “polo Afghanistan” del nostro ospedale con una ristrutturazione che finalmente garantisce pari dignità anche ai pazienti che si sottopongono a dialisi; stiamo mandando in porto la realizzazione di una Gabbia di Faraday; presto riusciremo a sopperire alla carenza di cardiologi e rianimatori, cosa che andrà a supportare l’emergenza nella nostra struttura; a settembre inoltre riavremo finalmente un’autoclave per la sterilizzazione in ambito ospedaliero; infine anche la radiologia acquisterà maggiore valore con nuove strutture all’avanguardia che arriveranno dopo la ristrutturazione del reparto, che comincerà tra quindici giorni.

Tutti devono acquisire la consapevolezza di che cos’era, che cos’è attualmente e cosa sarà in futuro il nosocomio scafatese. Il decreto 70 e il nuovo decreto regionale stabiliscono che il Mauro Scarlato debba rientrare a pieno diritto nella rete delle emergenze riottenendo un pronto soccorso; un risultato ottenuto anche grazie alla costante presenza dell’associazione CittadinanzAttiva”.

Il prossimo 19 luglio segnerà la fine del commissariamento sanitario e saranno nominati i nuovi direttori sanitari in tutte le Asl della regione Campania. Probabilmente vi sarà la nomina di un unico direttore sanitario per il Dipartimento di Emergenza e Accettazione (Dea) e di due vice-direttori che si occuperanno del nuovo Plesso che comprenderà Nocera, Pagani e Scafati.

Tortora ha concluso guardando proprio al futuro dell’ospedale di Scafati, rivolgendosi al personale sanitario e agli esponenti delle associazioni presenti nell’ospedale di Scafati: “Nonostante l’ospedale sia stato declassato i dati dicono che i reparti che abbiamo in funzione sono delle eccellenze. I prossimi tre anni di direzione sanitaria saranno strategici e i prossimi direttori sanitari dovranno approvare e mettere in atto il piano regionale che porterà al rientro ufficiale nella rete d’emergenza. Bisogna quindi cogliere il momento perché se non si riapre nei prossimi tre anni probabilmente non si riaprirà mai più. La struttura e il suo personale deve decollare e adesso siamo nella direzione giusta: riappropriatevi del vostro ospedale per voi e per le 250mila persone dell’Agro”.

E’ intervenuta poi Elisabetta Russo, presidente dell’Avo (Associazione Volontari Ospedalieri di Scafati), ringraziando il direttore Tortora per i cambiamenti realizzati nella struttura negli ultimi mesi: “Finalmente gli ammalati del Mauro Scarlato hanno una struttura più pulita e più decorosa, potendo godere anche di bagni separati che favoriscono loro maggiore privacy e intimità durante il periodo di degenza. La nostra associazione la considera ormai di famiglia e la ringraziamo per la sua continua disponibilità che ci permette di poter realizzare tante iniziative per donare agli ammalati dei momenti di svago”.

 

Raffaele Cirillo

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