Gli Scavi di Pompei avevano proprio bisogno dei maxi-concerti?

irlando AntonioIl presidente dell’Osservatorio culturale Antonio Irlando storce il naso per i concerti eventi di David Gilmour ed Elton John a Pompei.

Secondo Irlando infatti sarebbero altre le priorità della città archeologica più famosa del mondo: “Davvero gli Scavi hanno bisogno di questo? I tir tra le domus e le strade della città archeologica, allestimenti spettacolari all’interno dell’anfiteatro. C’è da chiedersi se tutto questo faccia bene a Pompei, domandarsi veramente quali sono le principali cose da fare.

Pompei è talmente straordinaria che non ha bisogno di operazioni di immagine. Attrae talmente tanti di quei turisti che non è un concerto di una grande rockstar a darle lustro. Semmai è il contrario: è Pompei a fornire una cornice unica a chi viene qui. La strada maestra è valorizzare al meglio questo straordinario tesoro unico al mondo. Semplicemente rispettandolo, così come ci è stato donato dal passato”.

Sull’anfiteatro chiuso al pubblico fino al 18 luglio: “Penso a chi viene qui dai più disparati Paesi del mondo, magari per l’unica volta nella vita, e non può accedere in quello che è uno dei più importanti siti dell’antica Pompei. Ciò non è facilmente digeribile o giustificabile con la necessità di dare l’arena agli organizzatori degli spettacoli di Gilmour ed Elton John. Lo ripeto: qui si deve stabilire qual è la priorità, e le priorità non sono queste.

Io comprendo l’importanza di ottenere soldi per la cultura. È un tema fondamentale per il bene dei nostri monumenti. Ma anche qui c’è da ragionare: il fatto che una cosa mi garantisca introiti giustifica un utilizzo poco rispettoso di un bene così straordinario come l’anfiteatro? Allora la vera sfida è trovare soluzioni più consone, che garantiscano questo e quello”.

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