“Dopo tanti anni di onorato servizio, il nostro lavoro viene valutato in base a tabelle e all’età anagrafica, senza tener conto le trattenute sugli stipendi”. Gli ex dipendenti dell’Enel, oggi in pensione, avviano una vertenza contro l’azienda di fornitura elettrica che li ha “cancellati dalla lista di beneficiari degli sconti sulla bolletta”.
In molti, infatti, si sono rivolti all’associazione di tutela dei consumatori Dimensione Civica che, con i suoi legali, ha studiato una class action per vedere “il giusto riconoscimento dei benefit per gli ex dipendenti”.
Una ventina di casi è stata segnalata solo tra Castellammare di Stabia, Pompei e Gragnano. Il racconto è stato simile per tutti: una comunicazione “fredda” via posta o telefonica, con la quale veniva comunicata “unilateralmente” la decisione di cessare il trattamento tariffario di favore riconosciuto a chi ha prestato servizio per l’Enel.
“Le agevolazioni tariffarie per ex dipendenti e superstiti – afferma Terenzio Morgone, coordinatore di Dimensione Civica – sono un diritto di tutti coloro i quali hanno prestato servizio per quell’azienda, alla quale hanno volontariamente rilasciato delle trattenute per ottenere un servizio dopo la cessazione del rapporto di lavoro. L’Enel, oggi, non può sbandierare un accordo sindacale ingiusto per cancellare definitivamente i propri ex dipendenti”.
Infatti, nelle comunicazioni giunte ai vari pensionati, viene fatto riferimento ad un accordo sindacale “vantaggioso”, che praticamente prevede “un semplice contentino una tantum in base alla propria età anagrafica”.
Se fino ad oggi lo sconto tariffario pesava per circa 1.000 euro all’anno per ogni pensionato, adesso la “buonuscita” per gli ex dipendenti va dai 6.000 euro circa per gli under 60, fino ad appena 1.800 euro per chi ha più di 83 anni.
“È come se l’Enel augurasse ad un suo ex dipendente un’aspettativa di vita inferiore ai 2 anni” commenta Morgone.
Gli ex dipendenti, dunque, si sono organizzati in una class action, con un ricorso studiato dagli avvocati Rosanna D’Avino e Vincenzo Gentile, legali di riferimento dell’associazione Dimensione Civica.
“Andremo fino in fondo a questa storia – afferma Rosanna D’Avino – perché l’Enel, con questo accordo sconosciuto e unilaterale, ha letteralmente cancellato dalla storia della sua azienda gli ex dipendenti, non rendendoli partecipi della scelta, augurando loro un’aspettativa di vita bassissima e valutando i tanti anni di servizio poche centinaia di euro, dimenticando sacrifici e trattenute sulle buste paga che hanno pesato tantissimo per ognuno di loro. Una pratica scorretta – conclude l’avvocato D’Avino – che combatteremo in tutte le sedi”.