Il secondo tassello della Givova Scafati 2016/2017 è il pivot, classe 1985, Tommaso Fantoni. Figlio d’arte (suo padre Stefano è un ex atleta e dirigente), cresciuto cestisticamente nel vivaio del Don Bosco Livorno (con il quale vinceva un titolo “allievi” nazionale), Tommaso Fantoni nel 2002 passava al Basket Livorno, con la cui maglia esordiva l’anno successivo in serie A, disputando, in cinque anni di permanenza, ben 94 partite, con 805 punti e 360 rimbalzi complessivi. Dopo la retrocessione in Legadue dei labronici al termine della stagione 2006/2007, quella successiva giocava per la Benetton Treviso (serie A), dove però restava solo pochi mesi, prima di fare ritorno (nel febbraio 2008) a Livorno, contribuendo alla salvezza della società toscana nella seconda categoria nazionale.
Nell’estate 2008, firmava un contratto pluriennale (durato tre stagioni e concluso con la promozione in serie A) con la Junior Casale Monferrato (Legadue): nel suo primo anno disputava 35 incontri, tutti da titolare, con 12,3 punti e 5,9 rimbalzi di media per match; la sua seconda stagione in Piemonte era la migliore dal punto di vista statistico, con 39 partite, 15 punti segnati e 6,4 rimbalzi catturati in media ad uscita; nella stagione 2010- 2011 contribuiva alla vittoria del campionato con oltre 11 punti e 6 rimbalzi di media a partita. Nell’estate 2011 accettava l’offerta dell’altra neopromossa in serie A, la Reyer Venezia, dove resta due anni, prima di accasarsi (stagione 2013/2014) a Barcellona Pozzo di Gotto (Div. Naz. A Gold), dove viaggiava su ottime medie: 11 punti e 4,6 rimbalzi a partita, con il 61,3% di realizzazione da due. Nelle ultime due stagioni giocava con la maglia della PMS Torino (poi diventata Auxilium Torino), inizialmente vincendo il campionato di serie A2 Gold e poi contribuendo alla conservazione della massima serie.
Dichiarazione di Tommaso Fantoni: «Dopo l’ultima stagione agonistica, ho un grande bisogno di giocare e divertirmi. Scafati è la scelta giusta, ne sono convinto e non vedo l’ora di iniziare. Purtroppo, nell’ultimo campionato di massima serie, scelte tecniche mi hanno relegato ad un ruolo marginale ed ora ho una gran voglia di rientrare nei ranghi e di mordere il campo come facevo prima. Chi ha giocato a Scafati mi ha parlato molto bene dell’ambiente e della società, che ha obiettivi e programmi chiari e definiti, che ben si sposano bene con la mia voglia di riscatto e di fare grandi cose. Spero, un passo alla volta, di ottenere risultati altisonanti, accompagnato e sostenuto dalla gente di Scafati, che ho una gran voglia di conoscere».
Antonio Pollioso