Si tratta di Carmela Gionta e Annunziata Caso, donne di spicco del clan Gionta.
La sentenza, così come formalmente richiesto dall’Amministrazione Comunale di Torre Annunziata che si è costituita parte civile nel processo, ha di fatto riconosciuto il danno d’immagine che le due hanno arrecato alla città di Torre Annunziata.
“Finalmente c’è l’esplicazione di un principio – commenta con soddisfazione il sindaco Giosuè Starita – che al di là dei fatti contingenti riconosce che questo tipo di delinquenza ha delle ricadute gravissime sulla città. Al di là dei danni immediatamente riconoscibili, a livello legale, economico, sociale e di vivibilità, questa sentenza afferma che i comportamenti malavitosi compromettono la percezione esterna e pubblica di un’intera città, minandone lo sviluppo, pregiudicando attività economiche e imprenditoriali.
La città dei Gionta e dei Gallo tende a sovrapporsi e sostituirsi a quella della stragrande maggioranza che è fatta di torresi perbene, di lavoratori, commercianti e professionisti onesti, che fuori dai riflettori della stampa lavorano e vivono in questa città”.