Ancora una volta non restiamo stupiti di fronte alle dichiarazioni riguardanti il procedimento cimiteriale udite durante l’ ultimo consiglio comunale che ha visto protagonista la maggioranza con l’appoggio di Elefante (nella vita si può sempre cambiare idea) e dinanzi alla dichiarazione pubblicata a mezzo stampa del 15 Luglio 2016 da parte dell’assessore Francesco Cascone.
In primis perché sarebbe stato il caso di evitare toni trionfalistici dopo quasi 10 anni di attesa, necessari a completare gli espropri di quel terreno che già da tempo avrebbe dovuto accogliere i nostri defunti. In secondo luogo ci chiediamo: Possiamo ancora fidarci di persone che rinnegando sé stessi e le proprie affermazioni e smentendosi continuamente con le proprie dichiarazioni, danno ancora date sul completamento dell’opera? Noi abbiamo sempre avuta chiara una cosa: da che parte stare: Quella dei cittadini, delle famiglie che hanno investito denaro e che aspettano risposte serie dai fatti, come quello del completamento degli espropri e non dalle chiacchiere. Inoltre sentiamo continuamente parlare di come tutelare gli interessi dell’ente e mai di quelli dei cittadini. Noi come comitato lo facciamo da anni senza fare sconti a nessuno e forti di ciò rivendichiamo dei diritti sacrosanti, quello di sapere con chiarezza come vengono spesi i nostri soldi dalla nostra pubblica amministrazione ,e lo stato di un iter per la costruzione di un’opera importante come quella del cimitero, attesa da troppo tempo. Questa è la partecipazione sempre professata dall’amministrazione D’Amora, ma mai concretamente favorita. A volte la nostra partecipazione può essere considerata scomoda da qualcuno, ma non certo ostruzionistica. Nonostante queste perplessità continueremo a dare il nostro contributo continueremo ad essere vigili e proponiamo ancora una volta al Sindaco ed alla sua Giunta la convocazione di un’assemblea pubblica volta a illustrare alla cittadinanza il percorso che ancora ci attende, con la consapevolezza che con gli espropri siamo solo all’inizio e che la strada da percorrere sarà ardua più di quanto non lo è stata sinora.