Una colonna di fumo arrossata dalle prime luci dell’alba dona un’immagine inconsueta al territorio vesuviano. Ancora questa mattina l’emergenza non termina. Il Vesuvio è stato sfregiato pesantemente dal fuoco nella giornata di ieri, diversi ettari di bosco andati in cenere e rischio concreto per i comuni limitrofi all’area boschiva, da Terzigno a Somma Vesuviana.
Tantissimi lettori ci hanno segnalato la difficoltà creata dal denso fumo che ha invaso le cittadine vesuviane interessate dal tremendo incendio che oggi anche se sembra avviato ad esaurirsi, grazie all’intervento di centinaia di uomini e mezzi speciali, ancora preoccupa cittadini amministratori e gli stessi soccorritori.
“Al momento – ha detto nella tarda serata di ieri il Comandante provinciale della Guardia Forestale, Angelo Marciano – le fiamme sono sotto controllo”.
Gli uomini della Forestale, dei Vigili del Fuoco e di tutti gli altri Enti e corpi impegnati hanno combattuto il fuoco per tutta la notte. Questa mattina continuerà l’opera di spegnimento anche con l’impiego di ulteriori voli dei Canadair, indispensabili sinora per riuscire a tenere nei limiti della sicurezza per uomini e cose contro la furia delle fiamme. Al momento sono in azione due Canadair mentre si stanno preparando squadre, composte anche di volontari, che inizieranno una bonifica da terrà per evitare che il fuoco possa riprendere forza. Ieri hanno volato cinque velivoli, due Canadair e tre elicotteri.
Nel frattempo parte l’inchiesta contro eventuali piromani. Tre o quattro i distinti focolai individuati all’origine dell’incendio che potrebbe quindi essere doloso. Sono in corso indagini per accertare, appunto, l’origine delle fiamme, da parte del coordinamento territoriale per l’ambiente Vesuvio e del nucleo investigativo antincendio boschivo (Niab) del comando provinciale di Napoli.
Chiesto dal senatore di Ala Domenico Auricchio, ex sindaco di Terzigno, il riconoscimento dello stato di calamità naturale per il vasto incendio che ha devastato il Parco Nazionale del Vesuvio.
Filippo Raiola