Il pentito Lo Russo parla, la camorra trema

Lo-Russo-CarloCollabora con i giudici a ritmo pieno l’ex capoclan di Miano e Capodimonte  Carlo Lo Russo e per acquisire credibilità inchioda 18 fedelissimi affiliati a vario titolo alla sua famiglia.

Ecco  le identità degli esponenti dei Lo Russo additati maggiormente dal pentito: Luigi Cutarelli, killer spietato e intimo amico di Carlo Lo Russo (600 euro di paga settimanali), Domenico Cerasuolo, spacciatore e corriere, Gaetano Cifrone, estorsore e manager di appalti truccati, Carmine De Angioletti, fiancheggiatore, Mariano Torre, killer, estorsore e spacciatore, Francesco Danese, estorsore. Tremano i boss partenopei nel timore che Lo Russo possa svelare alleanze eccellenti tra famiglie storiche della mala napoletana. Tremano i colletti bianchi della camorra: un esercito di avvocati, commercialisti e imprenditori pronti a ripulire il denaro sporco e investire nella pseudo legalità traendo da queste ambigue operazioni finanziarie grossi profitti.

 

 

Si parla di insospettabili della Napoli bene pagati anche con escort di lusso e cocaina dal potente ras Carlo Lo Russo. Di questa caotica situazione potrebbero approfittare i baby boss emergenti: cocainomani e spietati potrebbero tentare l’assalto al vecchio sistema detronizzando definitivamente rivali fino a poco tempo fa inattaccabili. Ma c’è chi non crederebbe alla buona fede di pentiti come Carlo Lo Russo: radio mala parlerebbe infatti di mossa mirata per salvare il salvabile patteggiando con lo Stato e colpendo nel contempo affiliati scomodi e nemici troppo forti per essere affrontati sul campo. Una sorta di strategia difensiva-offensiva messa in essere da un uomo che ha dimostrato sempre carisma e grande ascendente soprattutto sui giovani. Per colpire al cuore il sistema occorre garantire adeguata scolarizzazione, occupazione e sana aggregazione soprattutto nei quartieri più a rischio della città.

Lo ripeteremo sempre: senza prevenzione, la sola repressione può ben poco contro lo strapotere del crimine organizzato. Ora tutti si aspettano il colpo di scena: i nomi di professionisti collusi e di funzionari pubblici corrotti presenti sul libro paga del clan Lo Russo. Questo potrebbe essere il segnale del reale pentimento del ras Carlo Lo Russo che altrimenti finirebbe per diventare fondamentalmente inattendibile.

Della serie: estirpare il cancro sociale alla radice per la dignità e la sicurezza dei tanti napoletani onesti.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.