I lavori della Commissione Speciale proseguono seguendo la scaletta preannunciata in Consiglio comunale che aveva anticipato la volontà di “allargare il fronte” ai comuni limitrofi ed instaurare un confronto costante con le realtà territoriali sensibili all’argomento; ebbene lunedì 18 e martedì 19 luglio, ci sono stati questi due preannunciati incontri, mentre venerdì 22 siamo stati ricevuti dal direttore dell’università di agraria della Federico II, dottor Lorito.
Lunedì 18 alla convocazione hanno risposto partecipando i comuni di San Sebastiano al Vesuvio (presidente del consiglio comunale Sannino e il vice sindaco Panico), Il comune di San Giorgio a Cremano (presidente della commissione consiliare ambiente Giugliano) e il comune di Torre del Greco (consigliere comunale D’Elia), assente il comune di Portici.
L’incontro durato circa un’ora e trenta ha visto la Commissione illustrare il percorso fatto dal C.C. ercolanese che ha portato ad istituire la speciale commissione, i motivi e le finalità di questa unanime volontà, per poi esporre le ragioni della convocazione.
Le richieste fatte ai presenti sono state nello specifico tre:
Condivisione di un documento unico, propedeutico a consolidare la forza delle istituzioni locali che rappresentano i cittadini vesuviani, i quali subiscono da troppo tempo ormai gli sversamenti e gli incendi. Attraverso questo ODG condiviso, si palesa che il problema non appartiene solo ad Ercolano ma è comune a 250 mila cittadini. Con questa forza, aumenterà la possibilità per incidere nei vari tavoli istituzionali, cominciando da Parco e Regione.
Disponibilità a destinare, da parte di ogni comune, risorse umane del corpo dei Vigili Urbani, per il pattugliamento costante delle 3-4 strade soggette a sversamenti e roghi.
Documentazione e dati delle indagini e sanzioni emesse dalle Forze dell’Ordine locali, riguardanti le attività illecite causa di smaltimento irregolare ed abusivo. Solo un controllo capillare “del nero” può frenare lo smaltimento illegale di scarti commerciali ed industriali che tanto si riscontra lungo le nostre strade.
A queste tre richieste specifiche, abbiamo ricevuto piena disponibilità per quanto riguarda la prima azione (stiamo scrivendo il documento da condividere) e la terza (in attesa dei dati locali), ma al contempo prendiamo atto della chiara risposta negativa sulla disponibilità di Vigili Urbani (tutti hanno lamentato mancanza di risorse).
Ricordando che in passato un ragionamento di controllo del territorio condiviso è stato fatto (Vigili Urbani), abbiamo evidenziato anche l’aspetto delle responsabilità degli sversamenti, che, è vero insistono in territorio ercolanese ma di certo non provengono esclusivamente da Ercolano, per sensibilizzare i rappresentanti dei vari comuni, ad impegnarsi (anche nelle pieghe del bilancio) per trovare le risorse utili, anzi, indispensabili visti i roghi di questi ultimi giorni. La disponibilità dei rappresentanti limitrofi è stata massima rispetto a questo punto, ma, occorrerà riaggiornarsi per valutare le disponibilità che di sicuro non sarà possibile avere nell’immediato (resta aperta la strada intrapresa col viceprefetto per un coordinamento tra tutte le Forze dell’Ordine sovra comunali).
Ci siamo salutati condividendo l’importanza di rendere via Novelle Castelluccio una strada fruibile ed alternativa alla B. Cozzolino, in modo da toglierla al degrado e all’abbandono.
Martedì 19 c’è stato l’incontro con i comitati e le associazioni sensibili all’argomento. I presenti che hanno accettato questo primo invito, erano “Miranapoli e Dintorni”, “Salute Ambiente Vesuvio”, “CAI”, “Fondali Campania” e diversi uditori tra cui il rappresentante del “Movimento Giovanile Ercolanese” e i giovani del “Forum Giovanile”.
L’incontro è durato circa 2h e 30’ ed ha toccato tutti gli aspetti dell’attività svolta, soffermandosi in particolare sulle tre fasi di approfondimento necessarie per un quadro completo dello stato delle cose (terra, acqua ed aria). Il confronto si è articolato distinguendo tra i terreni e le strade pubbliche e gli aspetti positivi da sottolineare, sono tanti.
Abbiamo condiviso la necessità di un immediata pulizia totale del territorio (costi quel che costi) che è il vero primo passo da fare per togliere materiale incendiabile dalle strade e poi passare al controllo del territorio (cosa già relazionatain C.C., ed anche suggerita ed auspicata dal viceprefetto Cafagna), attraverso la videosorveglianza, ma anche costituendoci come “osservatori civici” (l’unico presente ieri era il prof. Teodonno) e magari utilizzando i droni (come auspicato anche dalla Regione) ma anche l’app di segnalazione del Parco Nazionale in collaborazione con la Regione (SMA Campania).
Rispetto alla presenza di militari a controllo di quelle aree, si sono palesate diversità di vedute sulla reale efficacia tra chi li sostiene necessari e chi invece è convinto che occorrano altre tipologie di Forze dell’Ordine.
Tutti eravamo concordi con la necessità di richiedere approfonditi studi scientifici locali sulle condizioni dell’inquinamento e di salute dei nostri concittadini, anche se ci sono stati momenti nei quali si è animata la discussioni rispetto finalità e funzioni immediate della commissione. Lo studio SENTIERI non è articolato nello specifico (come verificabile dai dati), mentre quelli dei dottori Fusco e Ciannella, hanno adottato metodi diversi su numeri non abbastanza grandi. Tutti concordi però nel partire dall’istituzione del tanto sospirato “registro tumori” con la richiesta ufficiale dei dati dei medici di base e degli ospedali che si occupano di specifiche patologie. Forti del comunicato del Ministero della Salute di inizio gennaio, dove veniva segnalata l’esigenza di ulteriori indagini nell’area vesuviana, richiederemo all’ASL Na 3 di agire in tale direzione.
Dopo un lungo e proficuo confronto di idee e dopo un’attenta disamina del problema che balza agli occhi di tutti e cioè, il sito di stoccaggio “Ammendola/Formisano”, si sono affrontate anche le possibili soluzioni di bonifica delle diverse tipologie di aree, anche con l’utilizzo di nuove tecniche di “pulizia dei terreni”.
Il controllo degli alvei e degli scarichi a mare sono un aspetto non meno importante e non trascurato nell’incontro, durante il quale, in conclusione, il prof. Teodonno ha lasciato una relazione utile a conoscere i luoghi e la storia di questi anni.
L’invito fatto a tutti, che allarghiamo anche alle realtà non presenti, è stato quello di fare un report per il prossimo incontro, con suggerimenti e proposte che verranno portate dalla commissione in C.C entro i primi di ottobre.
Venerdì 22 siamo stati ricevuti dal dottor Lorito con il quale ci siamo confrontati sulle tipologie di bonifiche possibili da attuare a seconda delle condizioni presenti riscontrate nelle diverse cave e terreni.
Si è deciso di individuare aree dove è possibile adottare tecniche innovative in modo sperimentale per verificarne i risultati nel tempo. La disponibilità di una delle realtà territoriali di gran prestigio internazionale, ci rende fiduciosi anche rispetto a questa nuova fase dell’azione che si vuole mettere in campo.