Arriva la motivazione con la quale i giudici della terza corte di assise di Roma hanno condannato a 26 anni di carcere Daniele De Santis che nel lontano 2014 sparò al tifoso napoletano Ciro Esposito che era in trasferta nella capitale per la finale di Coppa Italia fra Napoli e Fiorentina.
Infatti, il tifoso romanista, una volta saputo che i tifosi napoletani dovevano passare nei pressi di casa sua, avrebbe programmato un piano che prevedeva la provocazione contro un pullman di tifosi inermi. De Santis sarebbe stato aiutato da altre sei persone che non sono state identificate.
“E’ certo – si legge nelle motivazioni – che detti ‘supporters’ romanisti era stati convocati da De Santis per organizzare un vero e proprio agguato contro l’invisa tifoseria partenopea, agguato cessato immediatamente quando, al termine della sparatoria, i tifosi napoletani accorrevano in numero soverchiante”
Sulla base di queste prove, appare subito evidente che la condanna non poteva che essere così pesante: 26 anni di reclusione anche se l’accusa non è stata molto felice della sentenza. Una faccenda che, con il passare dei mesi, non smette mai di mostrare numerosi colpi di scena.