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Ercolano, sequestrata l’ex cava Fiengo all’ombra del Vesuvio

Discarica via Calvanese 1Questa mattina i carabinieri del Noe di Napoli, insieme ai carabinieri della tenenza di Ercolano e alla polizia municipale, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip partenopeo su richiesta della Procura della Repubblica.

Militari ed agenti hanno proceduto al sequestro di un’area, denominata “Cava Fiengo”, dell’estensione di circa 15 ettari, ad Ercolano, via Filaro – Contrada Castelluccio, all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio. I reati sono: realizzazione di una discarica abusiva e inquinamento ambientale.

Le indagini, che hanno preso le mosse dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, a seguito di un’accurata campagna di scavi, condotta con l’ausilio di personale tecnico dell’Arpac, hanno consentito di accertare la presenza, all’interno della “Cava Fiengo”, sia in superficie sia nel sottosuolo, di una notevolissima quantità, pari a circa 400mila mc, di rifiuti speciali, pericolosi e non, in parte anche combusti, con la presenza, in alcuni punti, di focolai ancora attivi, costituiti da cumuli di indumenti e pezzame, scarti di demolizioni edilizie, pezzi di manufatti cementizi contenenti amianto, fusti da 200 litri deteriorati, un fusto contenente olio lubrificante, una carcassa di autovettura, imballaggi in plastica e metalli.

Le analisi chimiche effettuate hanno evidenziato il consistente superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione previste per i siti ad uso verde pubblico, privato e residenziale, relativamente ai parametri Berillio, Cromo, Cromo esavalente, Rame, Piombo, Zinco e idrocarburi pesanti, e per i siti ad uso commerciale ed industriale, relativamente ai parametri Zinco, sommatoria Diossine e Furani.

Il sequestro della cava è stato disposto per impedire l’ulteriore perpetrazione dei reati. E’ stata completata la bonifica, iniziata il 4 luglio, di altra discarica abusiva, denominata “Cava Montone”, ubicata nel Comune di Ercolano, in via Viola, località Cupa Castelluccio, all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio, sottoposta a sequestro preventivo il 25 settembre 2014 dal gip del Tribunale di Napoli.

All’interno di Cava Montone, in un’area dell’estensione di ca. due ettari, nel settembre-ottobre 2014, nell’ambito di indagini, a seguito di operazioni di scavo, ad una profondità variabile tra i 2 e i 5 metri al di sotto del piano di campagna, erano stati rinvenuti oltre 80 fusti metallici da 100-200 litri ciascuno contenenti materiali bituminosi, nonché parti di autocarri, circa 200 pneumatici, materiale edile di risulta contenente amianto.

I rifiuti sequestrati erano stati messi in sicurezza a cura del Comune di Ercolano. Successivamente, su impulso della Procura e a seguito di apposita conferenza di servizi, cui partecipavano la Regione Campania, la Città Metropolitana di Napoli ed il Comune di Ercolano, si è proceduto alla bonifica dell’area in sequestro. Le analisi effettuate dall’Arpac e dall’Istituto Zooprofilattico di Portici hanno escluso la contaminazione delle colture di pomodorino del piennolo del Vesuvio presenti nei pressi della Cava Montone.

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