Napoli, raid di camorra alle “Case Nuove”: due feriti

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Offensiva del clan di camorra dei “Mazzarella” contro i “Sibillo”: raid alle “Case Nuove” di Napoli durante i festeggiamenti per Sant’Anna. Mentre i cittadini ammiravano lo spettacolo pirotecnico organizzato per l’evento due sicari hanno esploso otto colpi di pistola contro Giuseppe Gambardella, cognato del più noto Antonio Napolitano (alias ‘o nannone) e Mario Palmieri. I due feriti sono stati trasportati al nosocomio “Loreto Mare”: più gravi le condizioni di Gambardella per il quale i sanitari non avrebbero ancora sciolto la prognosi.

Le forze dell’ordine si sono attivate immediatamente dopo i fatti e senza alcun dubbio attribuiscono l’agguato alla guerra in atto tra i Mazzarella e i Sibillo per il controllo del traffico di stupefacenti nella zona. Si paga a caro prezzo l’assenza delle istituzioni in alcune realtà partenopee: abbiamo intervistato alcuni cittadini residenti alle Case Nuove e il quadro emerso è avvilente.

“Qui viviamo in un continuo far west – hanno dichiarato – abbandonati da tutti e ricordati dai politici solo in periodo elettorale. I nostri figli devono poter vivere tranquilli, andare a scuola, avere un lavoro e frequentare gente onesta se vogliono sfuggire a queste persone senza scrupoli che comprano giovani vite per pochi euro promettendo un benessere che invece conduce inesorabilmente in carcere o al cimitero”.

Parole dure ma drammaticamente reali. Abbiamo nel contempo ascoltato alcune famiglie residenti a Scampia: area martoriata dalle guerre di camorra, celebrata da fiction come Gomorra nella peggiore immagine, dove le istituzioni, soprattutto la scuola, hanno tanto blaterato di intereventi concreti offrendo poi ben poco a chi chiede solo di vivere dignitosamente. Paradossalmente sembra che numerosi istituti scolastici dell’obbligo situati a Scampia non siano adeguatamente monitorati con accessi alle strutture praticamente senza controllo.

Ben consci delle lamentele, in alcuni casi veritiere, di chi si definisce preside di frontiera o docente in guerra costretto ad operare in contesti sociali sommersi dalla camorra e dall’anarchia comportamentale pensiamo alle tante famiglie oneste che popolano Scampia e che non si arrendono al fatalismo rinunciatario di chi per decenni ha snobbato questi luoghi. Dal centro di Napoli alle periferie una lunga scia di sangue macchia la capitale del mezzogiorno: adeguata scolarizzazione, occupazione e sana aggregazione subito per salvare i figli di Napoli. Napoli, città che amiamo definire “figlia prosperosa di madre sciagurata”.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.