E’ Pokémon mania anche a Napoli. Migliaia di cittadini hanno scaricato l’app più gettonata dell’estate, “Pokemon Go”. A Napoli e provincia i Pokemon hanno conquistato strade e piazze. Sui social e sulla stampa impazzano i consigli per ottenere punti e premi legati ai diversi livelli del gioco, una vera propria follia riversata sul mondo reale.
Sempre più frequentemente sulle strisce pedonali attraversano pedoni distratti, con il naso sullo schermo, senza badare al traffico circostante non rispettando semafori o altro.
Pokemon Go è un gioco che acchiappa tutti dai ragazzini agli adulti e tutto può accadere, anche l’imprevedibile. “E’ necessario capire – ha dichiarato Giulio Catuogno, segretario generale Coisp Napoli – la differenza tra virtuale e reale, l’applicazione può essere pericolosa se utilizzata costantemente, anche nel suo uso vale la regola della giusta misura.
Lo smartphone non si usa alla guida, lo dovrebbero sapere tutti i cittadini, eppure negli ultimi giorni causa Pokémon Go, la distrazione è aumentata. Automobilisti dai comportamenti anomali contagiati dalla mania del mostriciattolo giallo vengono notati sempre più per le strade italiane.
Ma la applicazione non è pericolosa solo per i conducenti, lo è pesino per i pedoni che attraversano la strada senza badare alla segnaletica verticale ed orizzontale basta scorgere la cronaca locale”, ha sottolinea il segretario generale del sindacato di polizia.
Le cronache riportano che a Giulianova in provincia di Teramo un ragazzino che cercava un mostriciattolo giallo è stato investito da un’auto mentre percorreva una strada in bicicletta.
Nel Nolano invece una trentenne è stata travolta da un’automobilista che, mentre guidava, inseguiva un Pokémon. E’ accaduto qualche giorno fa a San Paolo Belsito, ad investirla un ragazzo che avrebbe dichiarato di essere stato distratto dalla comparsa del Pokémon che egli stesso voleva catturare.
Il problema vero è che il gioco porta ad avventurarsi nel luogo reale tracciato nella mappa virtuale, e allora si è spinti a camminare fisicamente nella realtà con la speranza di trovare il Pokémon desiderato, il giocatore deve acchiappare il cartoon anche se a piedi o in sella ad una bicicletta, in autobus o in macchina sperando di arrivare al livello superiore.
“Se si aggiunge poi che il gioco dipende da elementi del mondo reale – ha continuato Catuogno – e che sino ad ora il rapporto con questa app pare sia molto particolare e morboso, ci si potrebbe trovare difronte a seri problemi. Certo non è nelle nostre intenzioni impedire l’uso di Pokémon Go o contestarne il suo aspetto ludico ma ci si auspica una maggiore attenzione e consapevolezza da parte dei cittadini. Non si deve mai dimenticare quanto il mondo reale sia diverso da quello virtuale specie se si tratta di incolumità.
Esistono delle regole fondamentali che preme ricordare, ad esempio non distogliere mai l’attenzione dalla strada e dalla sua segnaletica. Semafori, macchine persone sono reali, quanto si attiva la telecamera di gioco è necessario tenerne conto. Per chi conduce un mezzo ricordare che alla guida è vietato l’uso dello smartphone”.