“Non la abbiamo violentata, lei ci stava”. Non avevamo capito nulla, allora. Ci eravamo tutti sbagliati. Ci toccherà chiedere scusa al gruppetto di 12 ometti. Come abbiamo potuto noi tutti pensare che 12 maschietti assieme non potessero forzare, con minaccia di rendere pubblici i video del loro modo di divertirsi, una ragazzina. Come abbiamo potuto escludere a priori che la ragazzina potesse trovare piacevole intrattenere rapporti sessuali con 12 ragazzini (tra cui un 14enne) salvo poi stufarsi di questo giochino e provare a giocare a fare la vittima.
Le prime due dichiarazioni dei giovani indagati parlano sì di gioco ma gioco a cui la fidanzatina di un componente del gruppo di “amici di merenda” avrebbe partecipato scientemente, di sua volontà. Si sarebbe presentata presso quella che è stata definita la “grotta degli orrori” (luogo in cui ogni anno viene allestito il Presepe) e si sarebbe prestata a rapporti sessuali con ogni componente del gruppetto che si alternavano tra di essi, magari anche conseguentemente.
Che strano modo di divertirsi deve avere la ragazzina.
Anna Di Nola