Il carabiniere è indagato per corruzione rivelazione del segreto di ufficio. A Cosentino, che non è stato raggiunto da misura cautelare e si trova attualmente agli arresti domiciliari nell’ambito dei processi in cui è coinvolto, è contestato il reato di ricettazione.
All’epoca dei fatti, il maresciallo prestava servizio a Castello di Cisterna. Questo capitolo investigativo nasce dopo il ritrovamento, in casa di Nicola Cosentino, di un verbale di interrogatorio di un pentito di camorra, rivelatosi poi completamente fasullo, in cui venivano fatti i nomi di Cesaro e dell’ex premier Silvio Berlusconi. In quella occasione su rinvenuta anche la pen drive. La presenza sulla pennetta delle informative è stata desunta da una consulenza informatica effettuata su disposizione della Procura.
Contestualmente si sta dando esecuzione a una perquisizione domiciliare a carico di Cosentino, attualmente agli arresti domiciliari, cui viene notificata una informazione di garanzia per ricettazione, aggravata dal metodo mafioso.
Ora l’indagato, il sottufficiale Iannini, potrà replicare alle accuse nei successivi passaggi del procedimento, contro l’ordinanza cautelare la difesa potrà proporre ricorso al Riesame.